Samsung sta investendo parecchio nei dispositivi Internet of Things (IoT) e conta di proseguire in questo modo, puntando a “riempire” la smart home del prossimo futuro. Nel frattempo Greenpeace ha stilato una sorta di classifica delle aziende high-tech più attente all’ambiente e il produttore sud-coreano non ne è uscito molto bene.

David Eun, presidente di Samsung Next (il fondo di investimento da 150 milioni di dollari per le startup), è intervenuto durante la conferenza D.Live organizzata dal Wall Street Journal, sostenendo come il produttore sia fortemente concentrato sull’Internet of Things.

Samsung ha iniziato a entrare nel mondo delle smart home nel 2014, quando ha acquisito SmartThings, produttrice di sistemi di domotica. Secondo il colosso sud-coreano, nonostante per il momento l’IoT non sembra essere ancora decollato, verrà un momento in cui le nostre case saranno piene di dispositivi connessi.

Uno dei problemi risiede probabilmente nella semplicità di utilizzo, non ancora sufficientemente garantita in questo momento; Samsung conta di superare questa e le altre criticità grazie alla “fusione” tra software e hardware, che hanno bisogno di lavorare in sintonia.

Cambiando argomento, anche se non completamente, Greenpeace USA ha rilasciato la sua Guide to Greener Electronics, nella quale analizza le iniziative e i comportamenti ecocompatibili: lo “scopo” è quello di assegnare un punteggio alle aziende in base alla loro attenzione all’ambiente.

Greenpeace ha dunque assegnato punteggi riguardanti l’utilizzo di materiali riciclati, la riduzione delle emissioni attraverso l’energia rinnovabile e l’eliminazione delle sostanze chimiche più pericolose.

Samsung ha raggiunto una “D-” a livello generale, con alcune criticità: principalmente queste riguardano la dipendenza da combustibili fossili, la bassissima percentuale di utilizzo di energie rinnovabili (1% dei 16.000 GWh utilizzati durante l’anno), gli aumenti delle emissioni, salite negli ultimi 3 anni del 24% e destinate a salire di un ulteriore 15% entro la fine del 2017.

Il produttore si sta comunque impegnando, sotto certi punti di vista, nell’ecosostenibilità: lo scorso mese di agosto abbiamo visto come Samsung Galaxy S8, insieme a LG G6, abbia ottenuto la certificazione ECOLOGO, che prende in considerazione vari aspetti della tutela dell’ambiente (inclusi l’utilizzo di materiali tossici e l’efficienza energetica).

Speriamo che le grandi aziende si impegnino sempre di più in questo campo. Se volete approfondire l’argomento potete seguire questo link.