Alcuni giorni fa Jay Y. Lee, vicepresidente di Samsung Electronics, è tornato in libertà dopo aver scontato 353 giorni in carcere a causa di una condanna a cinque anni per corruzione e appropriazione indebita.

Ora è un uomo libero (anche se è in libertà vigilata) ma in carcere potrebbe presto andarci il padre, Lee Kun-hee, presidente di Samsung Electronics, sospettato di evasione fiscale.

Il dirigente, ricoverato in ospedale a causa di problemi cardiaci, è al centro di indagini condotte dalle autorità locali, a dire delle quali il 76enne sarebbe responsabile di mancato pagamento di tasse per circa 7,5 milioni di dollari.

Inoltre, la polizia afferma che Lee Kun-hee ha utilizzato conti bancari appartenenti a dipendenti che contenevano 400 miliardi di won (pari a circa 367 milioni di dollari) per fini personali.

Già nel 2009 il presidente di Samsung Electronics si è trovato in una situazione analoga con la medesima accusa ma è stato poi scagionato. La storia si ripeterà anche stavolta?