Nei mesi che hanno preceduto la presentazione di Samsung Galaxy S6, si è molto parlato di Project Zero, il nome in codice del nuovo flagship che, a detta di Samsung, avrebbe avuto un design completamente diverso dai predecessori. Il produttore coreano è stato di parola e piuttosto che concentrarsi su nuove mirabolanti funzioni ha preferito investire le risorse sul design e sulla qualità costruttiva.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, che Samsung piaccia o no il nuovo Galaxy è uno spettacolo per gli occhi. Ora il produttore coreano ha deciso di raccontarci nei dettagli com’è nato il design di Galaxy S6 e del fratello S6 Edge. Samsung è partita da zero, senza guardare al lavoro svolto in passato e decidendo di iniziare dall’aspetto esteriore, senza curarsi dei dettagli superflui.

Il design ideale, secondo Samsung, doveva essere semplice ma innovativo e catturare l’essenza di quello che il produttore voleva trasmettere agli acquirenti. Da qui è nato il concetto “Beauty Meets Purpose“, l’idea che unisce innovazione ed ergonomia d’uso.

Il primo passo è stato l’integrazione di materiali in grado di dare un nuovo aspetto ed il vetro è stata la scelta più ovvia. L’acqua è stata fonte di ispirazione per il vetro 2.5D, che sostituisce il tradizionale design piatto. Anche il vetro posteriore è stato oggetto di un lungo lavoro ed è lavorato in modo da riflettere la luce come un diamante ed esaltare la colorazione sottostante.

Anche le cornici di Galaxy S6 sono state oggetto di un lungo processo che vuole riprendere l’effetto di una ciotola piena fino all’orlo di acqua. Samsung si lancia poi in un elogio alle curve di Galaxy S6 Edge, la naturale evoluzione del lavoro iniziato con Galaxy Note Edge, con un design 3D che contribuisce ad una miglior grip del telefono.

Via