Samsung sta proseguendo nella lunga e costosa operazione di sostituzione dei Samsung Galaxy Note 7 ritirati dal mercato a causa di problemi legati alla batteria. Tra le decine di casi segnalati se ne nascondono però alcuni falsi, come ha riportato lo stesso produttore sud coreano, parlando di 26 segnalazioni che non sono state accettate.

I “furbetti” si nascondono un po’ dappertutto anche se la maggior parte dei casi falsi (nove) arriva dagli Stati Uniti. Gli altri arrivano dalla Corea del Sud, Francia, Canada, Regno Unito ed alcuni altri paesi. In dodici casi il problema di Galaxy Note 7 non dipendeva dalla batteria difettosa mentre negli altri quattordici casi non è stato possibile contattare il cliente o i dispositivi difettosi non sono stati forniti a Samsung.

Se in alcuni casi la motivazione potrebbe essere credibile, come il cittadino di Singapore che sostiene di aver gettato il proprio Galaxy Note 7 dal finestrino nel momento in cui ha preso fuoco e ovviamente non ha nessuna prova a sostegno. Un canadese ha invece fornito come prova una foto trovata in rete ma ovviamente Samsung ha respinto la richiesta.

Samsung si è dichiarata fin da subito pronta a risarcire i danni materiali causati dall’esplosione delle batterie alle proprietà degli utenti ed era quindi inevitabile che qualcuno provasse ad approfittare della situazione. Anche in Cina qualcuno ha provato a restituire il Galaxy Note 7 anche se Samsung non aveva richiamato i prodotti venduti in quel paese vista la diversa provenienza delle batterie. Sembra inoltre che l’unico caso di esplosione sia dovuto ad un surriscaldamento proveniente dall’esterno.