Recensione Xiaomi Mi A1 – Android One sembrava destinato all’oblio ma durante gli ultimi mesi abbiamo assistito ad una nuova rivalutazione grazie ad alcuni smartphone molto interessanti non solo sulla fascia entry level.

Per rinfrescarvi la memoria su uno dei progetti più ambiziosi di Google, abbiamo realizzato qualche giorno fa un video dal titolo: “Tutti pazzi per Android One, ma perché“.

La nuova protagonista del progetto Android One è Xiaomi, che ha ben pensato di proporre una versione di Mi 5X con Android puro.
Lo abbiamo testato a fondo e oggi vi proponiamo la recensione di Xiaomi Mi A1, uno smartphone a suo modo storico e che ha risvegliato in molti la nostalgia di Nexus.

Video recensione di Xiaomi Mi A1

Confezione di Xiaomi Mi A1

In confezione troverete un alimentatore da parete con presa italiana da 5V-2A (QC 2.0) e un cavetto USB – Type C per la ricarica e lo scambio dati.

Hardware & Connettività

Xiaomi Mi A1 ricalca perfettamente l’hardware di Xiaomi Mi 5X, di ottimo livello quindi considerato il prezzo a cui viene venduto.

Il processore è un Qualcomm Snapdragon 625, octacore da 2,0 GHz, accoppiato alla GPU Adreno 506 e 4 GB di RAM lpDDR3.
La memoria interna è da 64 GB espandibile tramite micro SD rinunciando al secondo slot SIM.

Completo dal punto di vista dei sensori, troviamo infatti un rilevatore di luminosità, uno di prossimità, accelerometro, giroscopio, magnetometro.
Sulla parte posteriore c’è un veloce lettore di impronte digitali, anteriormente invece tre tasti soft-touch retroilluminati e un LED di notifica bianco.

Ottimo anche dal punto di vista delle connessioni: troviamo il supporto LTE di Cat. 4 (il processore supporta fino alla Cat. 13), WiFi ac, Bluetooth 4.2, GPS e porta IR.
La porta Type C è di tipo 2.0 e supporta l’ OTG.

Parte telefonica e antenne

Xiaomi Mi A1 è uno smartphone dual SIM (dual standby) ma dovrete rinunciare al secondo slot sim utilizzandolo in tale modalità.
Prende bene ma non ha un segnale completamente stabile, specialmente in movimento.
Nulla di drammatico comunque, è semplicemente la norma per gli smartphone di fascia media e bassa, va segnalato inoltre che a differenza del Mi 5X è dotato del pieno supporto alla banda 20.

Ottima invece la navigazione GPS, così come la portata del WiFi e la connessione Bluetooth.

Prestazioni

Xiaomi Mi A1 è spinto da uno dei migliori processori di sempre, lo Snapdragon 625 garantisce ottime performance senza incidere sui consumi, il resto delle scheda tecnica aggiunge ancor più margine per un device che gira senza problemi anche sotto stress.

Il gaming è di buon livello e in generale questa variante ci è sembrata leggermente migliore del 5X, soprattutto a distanza di alcuni giorni dal primo avvio quando la memoria ha cominciato ad essere più satura.

Ergonomia, Design & Materiali

Xiaomi Mi A1 è costruito decisamente bene, in alluminio sulla parte posteriore e protetto da un Gorilla Glass 4 sulla parte frontale, con lavorazione 2.5d.
Non è uno smartphone particolarmente ottimizzato in quanto a cornici ma va detto che almeno quella inferiore è giustificata dalla presenza dei tre tasti soft-touch retro-illuminati.

Le dimensioni sono di 155.4 x 75.8 x 7.3 mm e il peso di 165 grammi.
In mano si tiene abbastanza bene nonostante sia scivoloso e la sensazione trasmessa è quella tipica di uno smartphone ben più costoso.

E’ disponibile in colorazione rose gold, quello che vedete in foto, oppure nera e silver.
Il design, soprattutto per la presenza della doppia cam posteriore e del profilo delle antenne, ricorda moltissimo iPhone 7 Plus, detto ciò ne eredita anche l’equilibrio e l’aspetto semplice che tanto sono piaciuti storicamente sui prodotti della mela morsicata.

Display, Audio & Multimedia

Il display è un LCD IPS da 5,5 pollici con risoluzione FullHD. Una buona unità ma che non stupisce per contrasti e brillantezza, anzi i colori sembrano un filo slavati e la profondità dei neri non è perfetta.

Già la variante Mi 5X non era riuscita a convincerci pienamente e questo Mi A1 ne è la conferma.
Rimane comunque uno schermo di buon livello e allineato con la fascia di prezzo, ma rispetto agli altri componenti non trasmette quel senso di qualità.

Il comparto audio è di buon livello grazie ad una capsula auricolare con suono “limpido” e uno speaker mono particolarmente potente, anche se la qualità non è eccelsa soprattutto alzando il volume oltre un certo limite.

Fotocamera

Xiaomi Mi A1 è dotato di due fotocamere posteriori con sensore da 12 mega pixel, di cui una a lunghezza focale standard e una con zoom ottico 2x, entrambe non stabilizzate meccanicamente.
La cam principale ha apertura F/2.2 mentre quella zoom F/2.6, sono poi accompagnate da un doppio flash LED e la messa a fuoco è a rilevamento di fase.

Le immagini sono di buona qualità, soprattutto di giorno dove non mancano i dettagli e i colori sono riprodotti fedelmente. Ci vuole comunque mano ferma appena la luce scende e in ogni caso con la cam zoom.

Di notte si fa sentire la mancanza di una stabilizzazione, in generale forse l’unica lacuna di questo smartphone. Buona comunque la gestione del rumore anche ad ISO elevati.

La cam zoom si può sfruttare per ritratti (a cui si può aggiungere un effetto bokeh software) o per dettagliatissime macro, di serà però verrà simulato uno zoom sfruttando la cam principale su cui viene effetuato un crop.

I selfie sono discreti grazie alla cam da 5 mega pixel, si piazzano nella media del mercato, mentre i video non sono affatto soddisfacenti.

Batteria & Autonomia

La batteria da 3080 mAh riuscirà a portarvi a sera agevolmente con almeno 5h di schermo acceso, un risultato che potrebbe migliorare in base al vostro stile di utilizzo.
In alcuni casi siamo arrivati anche a 6h di display attivo spalmati su un giorno e mezzo di attività.

Il punto chiave è che non vi lascerà a piedi anche nelle lunghe giornate e non soffre particolarmente l’utilizzo all’aperto a differenza di ciò che abbiamo visto con il Samsung Galaxy Note 8.
Ottimo il consumo in standby, che è risultato quasi nullo.

Software

Xiaomi Mi A1 è in due parole un “Android One” e con questa sigla potremmo riassumere tutto il capitolo software.
E’ infatti molto particolare, perché seguito e aggiornato direttamente da Goolge o comunque sotto la stretta supervisione di Big G.

In virtù di questa sua caratteristica è destinato a ricevere immediatamente le patch di sicurezza mensili e in tempi rapidissimi gli aggiornamenti di Android almeno per due anni.

Il software è completamente stock, quindi puro ed essenziale così come è stato pensato da Goolge.
Le uniche tre aggiunte riguardano le app fotocamera di Xiaomi, un tool di gestione della porta IR e un app di customer care Xiaomi.

Un software puro ha i suoi pregi e i suoi difetti, di certo lascia spazio alla creatività dell’utente impattando davvero poco in memoria permettendoci di personalizzare il sistema in base alle nostre esigenze, l’altro grande vantaggio è reattività dello smarphone dovuta alla relativa semplicità della ROM, leggera e ben funzionante in ogni sua parte.
Il principale svantaggio è che rispetto alle ROM modificate dai produttori avrete molte meno funzioni avanzate e pochissime app utili preinstallate.

In conclusione

Siamo giunti alle battute finali della recensione di Xiaomi Mi A1, proposto attorno ai 200 € sul sito di  GrossoShop, che ringraziamo per averci fornito questo dispositivo in prova.

Se il Mi 5X era un prodotto per utenti esperti, Xiaomi Mi A1 va ad eliminare anche l’unica vera criticità che avevamo evidenziato, risultando un prodotto dal rapporto qualità/prezzo impareggiabile e pronto all’uso “out of the box” per tutti, anche i principianti.

Non abbiamo reali motivi per non consigliarvelo se state cercando uno smartphone semplice, ben funzionante e con un occhio di riguardo per autonomia, comparto fotografico e qualità costruttiva.

L’unico aspetto da tenere presente riguarda l’assenza di Xiaomi sul mercato Europeo, con la conseguente mancanza di un apparato dedicato all’assistenza clienti e alle riparazioni.
Ciò significa che il negozio importatore del bene si farà carico di eventuali problemi ma in alcuni casi dovrà ricorrere ai centri assistenza in Cina con lo scontato risultato di tempi di gestione prolungati.

Un ultimo pensiero lo dedichiamo agli amanti della serie Nexus delusi dai Pixel e dalle nuove politiche “poco popolari” di Google in fatto di prezzi: questo smartphone è il Nexus che stavamo aspettando da un paio d’anni, degno erede del Nexus 5 (sì il 5X lo consideriamo un mezzo passo falso).

Pagella

7.5
Display
7.2
Ergonomia
7.7
Hardware
8.8
Software
8.1
Batteria
7.6
Fotocamera
9.0
Qualità/prezzo
8.5
Materiali
7.4
Audio
8.8
Esperienza Utente
8.3