Siamo giunti al termine della lunga intervista rilasciata da Carl Pei, co fondatore di OnePlus, a Mario Serrafero, editore capo a XDA. Dopo averci raccontato la storia di OnePlus e quella di Oxygen OS e dei suoi aggiornamenti è giunto il momento di parlare della fotocamera e del programma destinato alla community degli sviluppatori.

Carl Pei ricorda una volta di più che le scelte di OnePlus non sono mai dettate da scelte di marketing ma derivano da attente riflessioni sulle necessità espresse dai propri utenti, sia sul forum della startup cinese sia su altre piattaforme di discussione come Reddit.

Uno dei pezzi forti del nuovo OnePlus 3 è la fotocamera migliorata rispetto a OnePlus 2 ma non è all’altezza di alcuni concorrenti, soprattutto dopo l’uscita del Google Pixel. Finora OnePlus ha cercato di adattare al meglio il binomio qualità della fotocamera e spessore dello smartphone.

Per contenere quest’ultimo è stato necessario fare alcun considerazioni e rinunciare ai migliori sensori presenti sul mercato. La fotocamera sta diventando uno dei fattori fondamentali nella scelta del nuovo smartphone, considerando che il mercato delle fotocamere digitali sta andando lentamente a morire. Ecco perché OnePlus è impegnata nella ricerca di soluzioni che le permettano di essere conosciuta anche per la bontà delle proprie fotocamere.

Sarà ovviamente necessario lavorare duramente sul software, oltre che scegliere un sensore fotografico di assoluto livello. L’esempio da seguire sembra essere quello di Dash Charge, la funzione di ricarica ultra rapida che fa impallidire la soluzione di Qualcomm, soprattutto se utilizzata per ricaricare lo smartphone mentre è in uso, e principale motivo per cui gli utenti stanno acquistando OnePlus 3.

Per favorire la community degli sviluppatori di Custom ROM, OnePlus ha rilasciato un blob con tutte le risorse necessarie affinché gli sviluppatori potessero integrare la soluzione all’interno delle ROM personalizzate. Carl Pei è però meno ottimista circa la possibilità che venga ripetuta la stessa operazione anche con il software della fotocamera, troppo ramificato tra framework, sistema e Android. Il rilascio di un pacchetto sembra laborioso e complicato e potrebbe portare ad un peggioramento delle prestazioni, una ipotesi che Carl Pei non intende minimamente prendere in considerazione.

In ogni caso OnePlus conferma la sua intenzione di continuare a lavorare a stretto contatto con le community di sviluppatori, che in alcuni casi ricevono in anteprima gli smartphone per poter testare le loro creazioni e renderle disponibili al pubblico il prima possibile.

Interrogato infine sul futuro di Android, e sulla possibile nascita di Andromeda che potrebbe portare alla chiusura del progetto AOSP, Carl Pei risponde semplicemente:

Non lo so, non pensiamo assolutamente a queste cose. Ci concentriamo maggiormente su cose come: ‘Hey, cosa abbiamo qui… come possiamo farlo meglio, cosa dicono i nostri utenti?’ Oppure ‘Quale sarà il prossimo prodotto che dovremo lanciare?’ Queste sono le cose a cui lavoriamo, piuttosto che pensare al futuro di Android. Semplicemente non lo sappiamo. E non pretendiamo di saperlo.”

L’ultimo messaggio dell’intervista è una sorta di autocelebrazione da parte di Carl Pei che ritiene che OnePlus 3 sia stato in grado di correggere gli errori del passato grazie anche agli utenti che hanno concesso a OnePlus la possibilità di dimostrare le proprie capacità.