La Commission nationale de l’informatique et des libertés (CNIL) ha ordinato a WhatsApp di fermare la condivisione dei dati degli utenti con Facebook, concedendo a tale servizio un mese di tempo per conformarsi a questa direttiva.

La vicenda ha avuto inizio dopo che WhatsApp ha aggiunto ai suoi termini di servizio lo scorso anno la possibilità di condividere i dati con Facebook per sviluppare pubblicità mirata, per misure di sicurezza e per raccogliere informazioni di business intelligence. Secondo il CNIL è apprezzabile l’intento di WhatsApp di migliorare le misure di sicurezza mentre a non essere accettabile è la business intelligence dell’app.

Le varie autorità che regolano i mercati europei da tempo tentano di mettere paletti a Facebook e frenare la sua continua raccolta e condivisione dei dati. La Germania ha ordinato a Mark Zuckerberg di interrompere la raccolta di dati dagli utenti di WhatsApp nel settembre del 2016 e due mesi dopo nel Regno Unito Facebook ha accettato di interrompere la raccolta di tali dati.

Questo anche per mettere un freno all’aumento costante delle richieste dei dati degli utenti da parte dei governi di tutto il mondo, sempre più interessati a mettere le mani sulle informazioni personali. Appuntamento al prossimo episodio.