Un’interessante ricerca condotta dalla Aalborgs University, in Danimarca, commissionata dalle autorità delle telecomunicazioni svedesi, danesi, finlandesi e norvegesi, valuta le prestazioni delle antenne di diversi modelli di smartphone Android, Windows e iOS; chi ne esce vincitore? Una risposta definitiva non c’è perché vengono analizzate diverse bande, ma molti dati vi sorprenderanno.

Partiamo innanzitutto con l’elencare i partecipanti allo studio, che sono ben 26:

Il primo test che vediamo è volto a misurare, in dBm, la Total Isotropic Sensitivity (TIS) per ogni banda di frequenza (LTE 800, 1800, 2600 e UMTS 900 e 2100): i migliori risultati per banda sono evidenziati in verde, i peggiori in rosso. Com’è possibile vedere nella tabella, che stila la classifica in base alla banda LTE 800 (connessione dati in condizioni di basso segnale), al primo posto troviamo Microsoft Lumia 640, seguito sul podio da Samsung Galaxy S6 edge+ e Galaxy S7 edge; per trovare il primo device Apple dobbiamo scendere fino all’11esimo posto (iPhone SE); non se la cavano un granché bene nemmeno i Nexus, con 5X e 6P rispettivamente in 7a e 21a posizione (per quanto riguarda sempre la banda 800 ovviamente);

Per quanto riguarda le altre bande i migliori risultano Samsung Galaxy S7 edge (banda LTE 1800), Samsung Galaxy S5 Mini (LTE 2600), Doro PhoneEasy 530X (UMTS 900) e HTC Desire 626 (UMTS 2100).

confronto ricezione TIS

Il test ha poi esaminato come se la cavano gli smartphone in oggetto nel segnale durante una conversazione, distinguendo quando vengono mantenuti con la mano destra o sinistra; la Total Radiated Power è stata misurata in dBm, sempre divisa per banda. In questo caso i risultati, oltre a incoronare HTC Desire 626 e Doro PhoneEasy 530X, dimostrano come ci possano essere differenze anche importanti (ad esempio con S5 mini) tra i valori nel caso di utilizzo con una mano o con l’altra.

In entrambi i casi a fare “brutta figura” sono gli smartphone Apple, con SE che ottiene il peggiore risultato nelle bande GMS 1800 e UMTS 2100 (mano destra) e 6s Plus nelle bande GSM 900 e UMTS 900 (mano sinistra); sorprendenti anche i deludenti risultati di Huawei P9, che ottiene addirittura un valore di 0,3 nella UMTS 900 (con mano destra).

Un antenna ben progettata dovrebbe ottenere buoni risultati in entrambe le situazioni, riuscendo a contenere il cosiddetto body loss sia nell’utilizzo con la mano destra che in quello con la mano sinistra. Lo studio si conclude sostenendo che gli smartphone hanno una migliore ricezione in modalità vivavoce, dal momento che non c’è il nostro corpo a “coprire” il segnale. Se volete saperne di più potete dare un’occhiata allo studio completo a questo indirizzo. Cosa ne pensate? Siete sorpresi dei risultati ottenuti dai test?