L’Internet of Things (IoT, Internet delle Cose) rappresenta senza dubbio il futuro dell’interazione tra uomo e tecnologia, ma anche il presente. Ad esempio, ricordate Giotto, la piattaforma per IoT disponibile da oggi nelle stazioni ferroviarie di Roma? Eppure per sfruttare a pieno le potenzialità di IoT, bisogna risolvere un problema: come alimentare i dispositivi smart che per la loro ridotta dimensione non hanno spazio sufficiente per una batteria.

I ricercatori della Technische Universiteit di Eindhoven (TU/e) hanno elaborato una possibile soluzione. Si tratta di un sensore wireless di temperatura della grandezza di solo 2 millimetri quadrati (guardate l’immagine di copertina, se non ci credete!) che si alimenta sfruttando le onde radio della sua rete wirelessL’energia viene ricavata da un router vicino: non appena ce n’è abbastanza, il sensore si accende ed entra in funzionamento.

Per ottenere l’alimentazione sufficiente al suo funzionamento, in questo stadio è necessario che il sensore si trovi ad una distanza non superiore a 2,5 cm dal router da cui ottiene l’energia. Ovviamente lo sviluppo di questo progetto è in fase embrionale, ma l’obiettivo dichiarato del team di ricercatori è riuscire a garantire il funzionamento del sensore anche ad una distanza di 5 metri dalla fonte di alimentazione.

Il progetto della TU/e dimostra come in un futuro non lontano la nostra casa potrebbe diventare “smart”, dotata di sensori praticamente invisibili che controllano tutti i dispositivi elettronici (PC, TV, luci, elettrodomestici, ecc.), tra loro collegati attraverso una piattaforma IoT. Ad esempio, potremmo avere il riscaldamento che si accende e spegne in automatico per mantenere la casa ad una certa temperatura. E a voi piacerebbe una casa smart?

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