Quibi è arrivato in Italia, un servizio di streaming video per smartphone che consente di guardare video in verticale o in orizzontale. Debutta oggi, 6 aprile 2020, la piattaforma di Jeffrey Katzemberg (ex Dreamworks) e Meg Whitman (ex Hewlett-Parkard) pensata per filmati di breve durata, di 10 minuti o anche meno con film, notiziari e show a portata di mano.

Cos’è Quibi

Si tratta di una piattaforma di streaming video che si differenzia dalle altre per un paio di dettagli: è espressamente dedicata agli smartphone e vanta un catalogo di video di breve durata (tra sei e nove minuti ciascuno); degli stuzzichini per ammazzare la noia, ma non solo.

Film a episodi, notiziari e spettacoli, sono questi i contenuti disponibili su Quibi, contenuti che, volendo, possono essere visualizzati sia in orizzontale che in verticale, come dicevamo. La chiamano “Turnstyle” ed è un qualcosa di nuovo, decisamente particolare; un qualcosa che, c’è da specificarlo, riduce di molto la scena inquadrata.

Comunque, quelli che chiamiamo i bocconcini di Quibi non lo sono dal punto di vista qualitativo, considerando che gli ideatori citati si sono già mossi per chiamare a sé Hollywood e buona parte del mercato cinematografico.

D’altronde, nonostante sia stata pensata come un’app di streaming video da viaggio, da utilizzare in treno o in metro fra un cambio e l’altro, con l’emergenza attuale che stiamo vivendo se la dovrà vedere con Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e coi colossi del settore, almeno per il momento.

Come funziona e quanto costa Quibi

Quibi si presenta con un’interfaccia a schede verticali suddivisa in quattro sezioni principali. “For You” è una sorta di feed con i principali contenuti che il servizio reputa interessanti in base ai video visualizzati; “Browse“, si capisce, è la sezione dedicata alla ricerca di nuovi contenuti con una barra superiore seduta sopra una sfilza di video intitolati in vario modo; “Following” è l’area in cui salvare i propri preferiti e gestirne le notifiche, “Downloads” è invece la sezione dove compaiono i filmati salvati per essere guardati offline.

Per quanto riguarda invece la schermata di riproduzione di Quibli, oltre ai soliti controlli, alle opzioni per la condivisione e per l’impostazione dei sottotitoli, spicca la barra di avanzamento che, in modalità verticale, cade a piombo sul lato.

Per il resto, l’app ci consente di gestire varie impostazioni, nella sezione apposita accessibile dalla schermata principale (“For You”), toccando l’icona del profilo in alto. Lì ci sono varie opzioni per ridurre il consumo dei dati mobili, abbassando perciò la qualità, scegliere lo spazio d’archiviazione preferito per scaricare i contenuti, oltre alla qualità degli stessi, optare per l’impostazione per mancini e gestire le notifiche, fra le altre cose.

Lato prezzi, Quibi costa 8,99 euro al mese in Italia con l’abbonamento che dà l’accesso a un catalogo che, come avrete capito, è ancora in lingua inglese, interfaccia compresa. In ogni caso, volendo, c’è pur sempre la prova gratuita di tre mesi su cui far riferimento.

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