Potrebbero non impressionare più di tanto coloro che intendono lo smartphone come un prolungamento del braccio, come una vera e propria parte del corpo, i dati collezionati dall’Osservatorio Mobile B2c Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.

La chiave, semmai, è che il monolite interattivo ha conquistato un ruolo primario anche tra gli italiani nati prima della rivoluzione digitale. E che accadesse molto velocemente era meno scontato. Gli italiani che accedono mensilmente a internet da smartphone e tablet sono 31 milioni. E di questi, ben 11 milioni, ossia 37 su 100, utilizzano esclusivamente i dispositivi tascabili.

Circa 45 ore ogni mese, ovvero il 64% del tempo passato online, arrivano dai dispositivi touchscreen. L’88% di queste sono trascorse all’interno di un’app, con Facebook e Google a monopolizzare la scena. Sulla base di questi numeri non stupirà che il mercato della pubblicità sui dispositivi portatili abbia sfondato il muro del miliardo di euro, simboleggiando il 40% del mercato digitale e il 14% del totale.

La ricerca, inoltre, mette in luce come una quota considerevole degli smartphone e tablet attivi in Italia, il 46%, sia dotata di sensore biometrico, e gli italiani che dichiarano di sfruttarlo sempre o spesso per autorizzare i pagamenti sono il 33%.

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