Da oggi parlare di Nextbit Robin richiederà il passato. Così la storia di uno dei prodotti più inconsueti, per design e funzionalità, si avvia verso un epilogo datato 31 luglio. A partire da quel giorno, Nextbit Robin non avrà più alcun supporto. L’avventura del bizzarro smartphone partiva nel 2015 da una campagna Kickstarter andata oltre le aspettative: un anno più tardi l’azienda iniziava la commercializzazione del primo cloud phone della storia, salvo poi interromperla nel gennaio scorso in seguito dell’acquisizione da parte di Razer.

Nextbit aveva accolto l’evento con soddisfazione, convinta di poter beneficiare di risorse maggiori da destinare alle proprie idee. Ma tant’è, dal 31 luglio in poi non sarà più possibile rivolgersi all’azienda tramite chat o telefono in merito ad un Robin. Si potrà solo via mail, con tante belle speranze. Tuttavia sembrerebbe che Nextbit sia al lavoro su un ultimo aggiornamento software per il cloud phone, in modo da risolvere gli ultimi bug segnalati dalla community, ma non c’è alcuna garanzia che riescano ad ultimarlo prima della fine del mese. Poi, si spegneranno le luci.

Vai a: Resoconto bisettimanale di LineageOS: Jelly sostituisce Gello e ritorna Nextbit Robin