La scorsa settimana un articolo pubblicato da The Intercept, riportava la notizia che l’agenzia statunitense NSA (National Security Agency) e il GCHQ  (Government Communications Headquarters) britannico  erano riusciti a penetrare nella rete interna di Gemalto, rubando le chiavi utilizzate per la crittografia delle SIM card prodotte dalla compagnia olandese. Le informazioni provengono da Edward Snowden, ex collaboratore dell’intelligence statunitense che ha svelato molti retroscena del mondo delle telecomunicazioni.

Gemalto è uno dei principali produttori di SIM al mondo, con oltre 2 miliardi di pezzi che poi vengono venduti alle compagnie telefoniche. Oltre a clienti come AT&T, Verizon, Sprint e T-Mobile, sono oltre 450 le compagnie telefoniche in 85 paesi a cui Gemalto fornisce le SIM. Da questi numeri si evince la portata della violazione effettuata, e della quantità di dati potenzialmente accessibili.

Secondo The Intercept, NSA e GCHQ potrebbero sorvegliare le SIM di Gemalto senza il permesso né degli operatori mobili né della magistratura. Gemalto è intervenuta a questo proposito, affermando che le proprie SIM sono assolutamente sicure e che non si aspetta grossi contraccolpi economici dalla notizia.

Il produttore olandese terrà una conferenza stampa nella quale illustrerà i risultati delle indagini svolte in questi giorni. Sembra che Gemalto non abbia trovato tracce di hack nella propria rete e che non ha mai ricevuto richieste di accesso alla propria rete da parte di NSa e GCHQ. Vi terremo informati sull’evoluzione della vicenda che sta assumendo contorni molto inquietanti.

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