Una minaccia per gli smartphone può arrivare anche dalle loro componenti (come touchscreen, caricabatterie e sensori), in quanto hanno impostazioni di sicurezza deboli ma pare sia stata trovata una nuova soluzione per tale vulnerabilità.

Ogni volta che un utente sostituisce una componente guasta (si pensi allo schermo), le impostazioni originali di sicurezza vengono compromesse: ciò avviene in quanto le diverse unità dello smartphone dialogano con la CPU attraverso una semplice interfaccia che non prevede meccanismi di autenticazione.

Per evitare guai in caso di sostituzione di una componente, un gruppo di ricercatori esperti in cyber security ha sviluppato un nuovo programma firewall che fornisce il livello di protezione mancante in tali situazioni.

Questo firewall, realizzato dai ricercatori della Ben-Gurion University del Negev guidati dal Dottor Yossi Oren, è stato “disegnato” per funzionare sugli smartphone Android.

Il pericolo si corre nel momento in cui viene inserita nello smartphone una componente compromessa: ciò, infatti, mette a repentaglio la sicurezza di password e dati e in alcuni casi è in grado di sopravvivere anche a reset di fabbrica o aggiornamenti software.

La soluzione scovata dal team del Dottor Oren dovrebbe essere apprezzata dai produttori di telefoni, trattandosi di un firewall che può essere implementato in un piccolo chip o come un modulo indipendente collegato alla CPU.

Per saperne di più dovremo aspettare il prossimo mese, quando saranno forniti ulteriori dettagli e dimostrazioni.

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