E’ stato rivelato il progetto che descrive un preoccupante desiderio di Facebook: il famoso social network vuole controllare il nostro stato d’animo spiandoci dalle webcam e dalle fotocamere frontali dei nostri device, in modo da per poter piazzare annunci pubblicitari con contenuti “mirati”.

Lo scopo di questa idea super-invasiva è quello di analizzare le nostre espressioni facciali in tempo reale, così da poterci mostrare un “annuncio giusto al momento giusto”; un algoritmo potrebbe quindi gestire la possibilità di pubblicare determinati tipi di pubblicità in base al nostro indice di gradimento. Facebook ha depositato nel tempo diversi brevetti basati sulla “tecnologia delle emozioni”, ma questo è sicuramente il più inquietante.

L’agenzia di intelligence di New York CB Insights conferma le spiacevoli idee del social network: il progetto indica di catturare immagini degli utenti anche quando non si è in possesso di autorizzazioni per poterlo fare. Il brevetto per prendere il “controllo” della fotocamera è stato rilasciato nel 2015, ma non è stata introdotta una vera e propria tecnologia che ne fa uso in natura.

Le spiacevoli news purtroppo non finiscono qua poiché anche altri brevetti di Facebook mirano alla piena invasione della nostra privacy. Tra questi troviamo quelli che includono una piattaforma di messaggistica che rileva l’umore di un utente misurando (dove possibile) quanta pressione e velocità si impiega nello scrivere.

Paradossalmente anche Mr. Zuckerberg sta attento a questi pericoli (a voi la foto che mostra il CEO di Facebook con la webcam e il microfono del suo portatile meticolosamente coperti da nastro adesivo). Dove andremo a finire? La nostra privacy è seriamente a rischio e questo, caro Mark, a noi non va assolutamente bene.