Mentre l’attenzione del popolo della Rete è concentrata sul “famoso” Articolo 13, una nuova direttiva dell’Unione Europea punterebbe a cambiare radicalmente il modo in cui molti utenti utilizzano lo smartphone, impedendogli di installare liberamente ciò che desiderano.

La nuova direttiva sulle apparecchiature radio, denominata “Caricamento di software per le apparecchiature radio“, si concentra su tutto ciò che può emettere o ricevere comunicazioni radio, smartphone Android compresi. La nuova proposta vuole imporre restrizioni relative alla sicurezza e alla salute, per assicurarsi che tutti i nostri dispositivi funzionino correttamente. Ma come vuole farlo?

La parte controversa della direttiva è nell’articolo 3(3)(i), in base al quale viene richiesto ai produttori di implementare un qualche tipo di limitazione che vada a impedire l’installazione di software non certificato.

“This will require that radio equipment supports certain features in order to ensure that software can only be loaded into the radio equipment where the compliance of the combination of the radio equipment and software has been demonstrated, and this requirement will have to be demonstrated for the purposes of market access.”

In base a ciò, tutti i programmi e le app che vorremmo installare anche sui nostri smartphone Android dovranno prima essere approvati dal produttore: non saremo di fatto più in grado di installare software “amatoriale” o che magari abbiamo programmato noi stessi, o le varie custom ROM, con un modding che ne uscirebbe radicalmente ridimensionato. Sarà il produttore ad avere il potere di decidere cosa può essere eseguito sui dispositivi.

Tutto ciò, ovviamente, varrebbe non solo per gli smartphone e i tablet, ma anche per qualsiasi altro dispositivo che possa connettersi a una rete Wi-Fi o 4G, come router domestici, TV, e così via. La motivazione dietro la proposta è piuttosto chiara: c’è la volontà di assicurare che tutti i dispositivi funzionino in modo più sicuro, cosa che non può essere garantita se gli utenti possono installare software che modifica, anche radicalmente, il modo in cui operano i device.

Nel caso in cui avessimo installato software sul un dispositivo e quest’ultimo avesse iniziato a funzionare in modo scorretto, la colpa sarebbe solo nostra ora, giusto? La decisione sarebbe presa dall’utente. Con la nuova direttiva i produttori dovranno impedire agli utenti di poter prendere questa decisione.

Prima di un’eventuale approvazione, la direttiva deve ancora attraversare diverse fasi. Ora come ora, l’adozione viene prevista per il primo trimestre 2020 e c’è ancora tempo per una consultazione pubblica, in programma per il quarto trimestre 2019. Se volete saperne di più potete seguire questo link al sito della Commissione Europea. Fateci sapere cosa ne pensate nel solito box qui in basso.