Che il governo cinese faccia un uso piuttosto massiccio delle telecamere per “seguire” i propri cittadini è cosa nota un po’ a tutti, un po’ meno invece la nuova legge che obbliga a chiunque voglia acquistare una nuova SIM (quindi per utilizzare servizi mobile) di vedersi scannerizzato il proprio volto.

La novità in realtà era già stata votata lo scorso settembre ed è diventata operativa dalla scorsa domenica 1 dicembre 2019. Da quanto dichiarato dal “Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione”, la nuova legge ha lo scopo di “proteggere i diritti e gli interessi legittimi dei cittadini nel cyberspazio“.

Per la Cina non è poi una gran novità. Sono ormai diversi anni che le piattaforme web utilizzano il riconoscimento dei documenti di identificazione personale per garantire l’utilizzo dei servizi web, ma la nuova legge viene vista da molti come un nuovo sistema per combattere l’anonimato in rete e segna un nuovo attacco alla privacy dei suoi cittadini.

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Non mancano le critiche di chi si sente ancora meno sicuro circa l’efficacia del nuovo sistema di riconoscimento. Cresce infatti l’ansia di chi, temendo un attacco informatico, potrebbe vedere le proprie informazioni personali, così come il proprio volto, finire nelle mani di malintenzionati.

Chiunque abbia modo di viaggiare in Cina, per lavoro o per vacanza, avrà certamente notato il numero spropositato di telecamere di sorveglianza in giro per le città. Al momento si stimano circa 170 milioni di telecamera a circuito chiuso, ma il governo fa sapere che saranno circa 400 milioni entro la fine del 2020.

A tutto ciò si aggiunge anche la nascita di un sistema a punti pensato per controllare la “condotta” e la qualità delle “pubbliche interazioni” dei cittadini cinesi. Nel 2020 questi dati daranno vita ad un enorme database centralizzato dove il governo potrà “classificare” i propri cittadini in base al punteggio raggiunto.

Insomma, la realtà sembra sempre più assomigliare ad uno dei tanti episodi di Black Mirror su un futuro distopico che ci vede immersi in un gigantesco Grande Fratello. Chissà se e quando toccherà anche a noi.