Lo smartphone è ormai diventato una sorta di “prolungamento” del nostro corpo: lo portiamo sempre con noi, ed è qualcosa di ormai quasi irrinunciabile per molte persone. Una nuova ricerca prova a spiegare quali potrebbero essere le ragioni dietro questo attaccamento citando la nostra storia evolutiva.

Alcuni ricercatori dell’Università dell’Arizona e della Wayne State University hanno pubblicato su Perspectives on Psychological Science uno studio al riguardo, guidato dal professore di psicologia David Sbarra. Secondo la ricerca, come esseri umani siamo “programmati” per connetterci con gli altri: nel corso della nostra evoluzione, ci siamo affidati a strette relazioni in piccole “reti” di familiari e amici per la sopravvivenza come individui e come specie.

Queste relazioni erano basate su fiducia e cooperazione, costruite quando le persone rivelano informazioni personali su sé stesse o rispondono agli altri. Gli smartphone, e la loro costante possibilità di connetterci alla rete, rendono più semplice compiere queste operazioni, con reti anche molto più grandi di quelle dei nostri antenati.

Gli smartphone creano nuovi contesti per divulgare informazioni su chi siamo e per essere reattivi agli altri” sostiene infatti Sbarra. I lati positivi della diffusione dei dispositivi mobili sono molteplici naturalmente, ma solo se non si esagera. Si rischia infatti di andare a influenzare negativamente le relazioni con chi ci sta intorno nella vita reale: il professore cita infatti uno studio su 143 donne sposate, che rivela come il 70% di loro abbia dichiarato che gli smartphone interferiscono spesso con le loro relazioni.

Se siete interessati ad approfondire la ricerca, intitolata “Smartphones and Close Relationships: The Case for an Evolutionary Mismatch“, potete seguire questo link. Ritenete di esagerare con l’utilizzo dello smartphone? O siete in grado di controllarvi? Fatecelo sapere nel solito box.