I colossi dell’entertainment sono sempre più spaventati dalle applicazioni che, in qualche modo, potrebbero sottrarre loro dei profitti. In alcuni casi però la paura si trasforma in arroganza e allora è facile attirarsi le antipatie degli utenti. È il caso di Amazon che ha rimosso Kodi Media Center dal proprio App Store, adducendo un motivo quantomeno assurdo.

Un conto è rimuovere le app che infrangono palesemente i diritti d’autore o forniscono un metodo semplificato per farlo, un altro è rimuovere un’applicazione che ha il solo scopo di riprodurre contenuti multimediali senza ledere i diritti di nessuno. Lo sviluppatore di Kodi ha visto la sua applicazione rimossa da Amazon App Store senza alcun preavviso né spiegazioni.

Contattata per maggiori delucidazioni Amazon ha motivato la rimozione dicendo che “Amazon ha determinato che l’app può essere utilizzata per facilitare la pirateria o il download di contenuti illegali” ed ha invitato lo sviluppatore a non richiedere ulteriormente l’inserimento nell’App Store. La decisione di Amazon appare quantomai assurda, sarebbe come rimuovere Chrome o un qualsiasi browser perché permette di cercare e scaric are contenuti digitali in modo illegale.

Kodi, almeno nella versione pubblicata da Amazon,  non include un download manager né tantomeno un gestore di file torrent ma si limita ad organizzare e riprodurre contenuti liberi dai DRM. Lo sviluppatore di Kodi, uscita ieri dalla fase beta sul Play Store,  è stato attento anche ad escludere ogni possibile connessione con la pirateria.

Disclaimer:
– Kodi non fornisce né include alcun contenuto multimediale.
– Gli utenti devono procurarsi i contenuti o installare plug in di terze parti
– Kodi non è in alcun modo legata agli sviluppatori di add-on e plug-in di terze parti
– Kodi non incoraggia la riproduzione di materiale protetto senza il permesso del detentore dei diritti.

Per evitare qualsiasi azione legale Kodi utilizza immagini di film disponibili con licenze Creative Commons, quindi da questo punto di vista non c’è nessun possibile aggancio da parte di Amazon, se non la volontà di rimuovere un’applicazione potenzialmente “fastidiosa”. Vedremo se anche gli altri media player presenti nell’Amazon App Store subiranno la stessa sorte o se verranno “graziati”.

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