Le telecomunicazioni sono diventate senz’ombra di dubbio una parte fondamentale della nostra vita quotidiana, complice il successo crescente e totalizzante degli smartphone dotati di connessione a internet dai primi anni 2000. Proprio alla luce di questo UNCEM (vale a dire l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Umani) ha espresso la propria volontà per installare antenne 4G e 5G anche all’interno dei comuni italiani più piccoli. Sappiamo infatti che ad oggi, non pochi territori italiani sono caratterizzati da una assenza pressoché totale di connessione a banda ultralarga, dati gli scarsi investimenti degli operatori.
I piani e le dichiarazioni di UNCEM
A prendere parola a tal proposito è stato Marco Bussone, ovvero il presidente nazionale di UNCEM, secondo cui l’importanza di una capillarizzazione della banda ultralarga è fondamentale per il bene della comunità. Ciò consentirebbe infatti di ridurre al minimo le disuguaglianze tra le località montane e cittadine, soprattutto in termini di produttività e opportunità da un punto di vista economico.
A questo si sono poi aggiunte le dure critiche rivolte nei confronti delle amministrazioni locali, che spesso e volentieri si oppongono all’installazione delle antenne 4G e 5G, sulla falsariga di quanto già accade per gli impianti eolici e altre strutture analoghe per l’energia rinnovabile.
L’organizzazione nazionale si è dichiarata pronta a collaborare attivamente con i ministeri e i diversi operatori di telefonia mobile presenti all’interno del suolo italiano per portare a termine il prima possibile questo obiettivo. Ad oggi sarebbero più di 4400 le segnalazioni arrivate da parte dei cittadini che vivono all’interno di aree rurali o montane caratterizzate dalla (quasi) totale assenza di segnale telefonico.
Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti in merito alla situazione italiana da parte di UNCEM, che confidiamo arriveranno nel corso dei prossimi mesi o anni.