Nonostante sia passato circa un anno dal primo annuncio fatto dall’azienda in occasione del Google I/O 2023, recentemente il colosso di Mountain View ha finalmente lanciato la nuova rete Trova il mio dispositivo; si tratta di uno strumento con il quale Google vuole fornire anche agli utenti Android una soluzione simile a quella che già da tempo può essere sfruttata dagli utenti Apple, ovvero poter localizzare i propri dispositivi e altri oggetti smarriti.
Il servizio è già disponibile anche nel Bel Paese e sembra che Google non abbia intenzione di adagiarsi sugli allori, ma voglia continuare a sviluppare e implementare nuove funzionalità; oggi vediamo insieme una nuova funzione in distribuzione per tutti gli utenti e una possibile futura novità.
L’app Trova il mio dispositivo riceve una gradita integrazione con Family Link
Sono diversi i servizi offerti da Google che vantano una notevole utilità per gli utenti, per quanto la nuova rete Trova il mio dispositivo possa fare comodo a tutti, ci sono servizi che possono essere completamente inutili per alcuni; un esempio perfetto è Family Link, un servizio molto utile per tutti i genitori che vogliono tutelare i propri figli dalle insidie della rete.
Nelle ultime ore l’azienda ha deciso di fornire allo strumento per poter localizzare i propri dispositivi e altri oggetti smarriti un’integrazione proprio con l’app di controllo parentale: Family Link consente già, tra le altre cosse, di tracciare la posizione dei dispositivi affidati ai figli, ma l’integrazione in Trova il mio dispositivo è sicuramente una gradita aggiunta, visto che permette di gestire tutto da un’unica app.
Le immagini che potete vedere nella galleria ci mostrano come nell’ultima versione dell’app Trova il mio dispositivo (v3.1.078-1) Google abbia introdotto la possibilità di tracciare i dispositivi gestiti con Family Link; è bene sottolineare come nella nuova sezione vengano visualizzati esclusivamente i dispositivi gestiti tramite la piattaforma già citata e non quelli appartenenti agli account con cui condividiamo per esempio Google One con un profilo famiglia.
La novità in questione non sembra essere collegata esclusivamente alla versione dell’app, ma sembra richiedere anche un’attivazione lato server da parte di Google, motivo per cui qualora non riusciste a visualizzarla dovrete avere ancora un po’ di pazienza.
Supporto UWB e realtà aumentata nel futuro della nuova rete
Come anticipato in apertura, sembra che Google non abbia intenzione di limitarsi alle attuali potenzialità della rete Trova il mio dispositivo, ma sembra che stia sviluppando nuove funzioni che potrebbero arrivare nel prossimo futuro.
Secondo quanto riportato, analizzando il codice dell’ultima versione dell’app, sono stati individuati indizi inerenti all’implementazione del supporto alla tecnologia a banda ultra larga (UWB):
com/google/android/libraries/precisionfinding/ranging/UwbAdapter
com/google/android/libraries/precisionfinding/ranging/UwbAdapter$1
com/google/android/libraries/precisionfinding/ranging/UwbAdapter$2
Local UWB address: %s
Local UWB capabilities: %
Questi e altri indizi simili fanno pensare come l’azienda possa voler prendere spunto da Apple che, con la propria rete, già sfrutta la tecnologia UWB per il rilevamento dei propri tracker; l’implementazione di questa tecnologia consentirebbe il rilevamento della posizione interna ad alta precisione dei dispositivi compatibili con Trova il mio dispositivo.
Questa non è però l’unica novità attesa, altre stringhe di codice menzionano infatti l’integrazione della tecnologia di realtà aumentata:
This application requires the latest version of Google Play Services for AR.
This feature requires the latest version of Google Play Services for AR.
Installing Google Play Services for AR
Per quanto attualmente il codice indichi semplicemente l’inizio dell’implementazione di ARCore (noto anche come Google Play Services per AR), è interessante pensare a cosa ciò potrebbe comportare: un’ulteriore integrazione con la tecnologia UWB potrebbe infatti permettere agli utenti di localizzare un oggetto smarrito non solo con maggior precisione, ma beneficiando al contempo di uno strumento aggiuntivo come la fotocamera dello smartphone, che grazie alla realtà aumentata potrebbe fornire indicazioni più precise.
Sia chiaro che per il momento si tratta solo di supposizioni, la tecnologia AR potrebbe infatti essere introdotta nell’app Trova il mio dispositivo a prescindere dal supporto UWB, come sempre inoltre il fatto che siano presenti determinate indicazioni a livello di codice non implica necessariamente che una determinata funzione possa mai vedere la luce; non ci resta che attendere per saperne di più.