Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare della nuova rete Trova il mio dispositivo di Google, cioè uno strumento con il quale l’azienda vuole fornire anche agli utenti Android una soluzione simile a quella che già da tempo può essere sfruttata dagli utenti Apple, ovvero poter localizzare i propri dispositivi e altri oggetti smarriti.
Per quanto si tratti di una novità accolta favorevolmente dagli appassionati del settore, non tutti sembrano pensarla allo stesso modo: in occasione del primo annuncio avvenuto circa un anno fa al Google I/O 2023, tra i marchi citati dal colosso che avrebbero sviluppato e prodotto dispositivi compatibili con la rete figurava Tile, nota azienda operante nel settore dei tracker Bluetooth.
A quanto pare però, la società avrebbe cambiato idea sulla propria adesione alla rete Trova il mio dispositivo, scopriamo insieme perché.
Tile non supporterà la rete trova il mio dispositivo, ma creerà la propria basata su satellite
La notizia era già nell’aria da un po’, recentemente avevamo visto insieme alcuni dei primi dispositivi compatibili con la nuova rete di Google e Tile non veniva menzionata affatto; questo perché Life360, realtà dietro a Tile, ha in realtà dei piani differenti, abbandonando non solo lo strumento offerto dal colosso di Mountain View, ma anche la rete di Apple.
Nelle ultime ore il motivo è apparso chiaro, grazie all’annuncio della volontà di creare una propria rete di localizzazione con l’aiuto di Hubble Network; la nuova rete utilizzerà dunque quella già esistente di Life360 composta da oltre 66 milioni di dispositivi attivi per tracciare oggetti e dispositivi, oltre ai satelliti.
Per il momento non sono stati condivisi particolari dettagli tecnici, si sa solo che la nuova rete sfrutterà una nuova tecnologia sviluppata da Hubble, in grado di collegare i dispositivi Bluetooth ai satelliti aumentando la portata della connessione Bluetooth a “centinaia di miglia” nel contesto del rilevamento della posizione.
La tecnologia terra-orbita di Hubble segna un progresso significativo nella connettività wireless, estendendo la portata di un dispositivo Bluetooth da semplici piedi a centinaia di miglia. Hubble ha dimostrato la sua tecnologia lanciando con successo in orbita due satelliti, ciascuno dei quali ospita già dispositivi beta live sulla propria rete. Con una costellazione completa di 96 satelliti che dovrebbero essere in orbita entro il 2028, in attesa dell’approvazione delle date di lancio, Hubble prevede di fornire connettività a livello globale, indipendentemente dalla ricezione cellulare.
Come potete notare dal video di presentazione qui sopra, l’azienda non risparmia frecciatine alla concorrenza e agli strumenti da loro offerti; l’obbiettivo è quello di scavalcare le reti esistenti basate sulla telefonia. La nuova rete di Tile verrà lanciata nel 2025 e funzionerà inizialmente solo con i tracker dell’azienda, in seguito, verrà condivisa con gli sviluppatori così che possa venire implementata anche su altri dispositivi di terze parti.