La rete Trova il mio dispositivo di Google è attesa da tanti mesi: il suo lancio, infatti, era inizialmente programmato per la scorsa estate ma è stato rinviato per consentire ad Apple di implementare il supporto per gli avvisi di tracker sconosciuti.

L’annuncio relativo all’ecosistema “Trova il mio dispositivo” è stato uno di quelli che hanno riscosso maggior interesse durante il Google I/O 2023, ciò in quanto il colosso di Mountain View ha pensato ad una vera e propria rete di dispositivi che comunicheranno tra loro in maniera sicura e rispettosa della privacy (grazie alla crittografia end-to-end), il tutto con l’obiettivo di garantire una soluzione affidabile per ritrovare i dispositivi Android persi (potranno essere localizzati pure i device offline o che non dispongono di funzionalità di localizzazione).

Solo che per il lancio globale della sua nuova rete Google deve attendere che Apple implementi il supporto a tracker di terze parti nel suo ecosistema Find My e proprio tale circostanza ha messo il colosso di Mountain View in una posizione quasi di “ostaggio” della rivale.

Via libera per la rete Google Trova il mio dispositivo

Il timore principale è che la rete Trova il mio dispositivo di Google possa essere sfruttata per tracciare i proprietari di iPhone senza preavviso.

Ebbene, pare che la situazione stia finalmente per cambiare: nel codice di iOS 17.5 beta 1, infatti, sono state scovate delle stringhe che fanno riferimento a come il melafonino sarà in grado di rilevare i tracker di terze parti (una volta trovati, il sistema operativo fornirà agli utenti le istruzioni per disabilitarli).

Al momento la funzionalità non è ancora disponibile ma dovrebbe divenirlo quando sarà rilasciata la versione stabile di iOS 17.5 (probabilmente nel corso del mese di maggio).

Una volta che l’adozione di iOS 17,5 sarà abbastanza elevata, la rete Trova il mio dispositivo di Google sarà finalmente “libera”.