Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha esaminato in questi giorni l’offerta vincolante presentata lo scorso ottobre dal fondo KKR (Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P.) riguardante l’acquisto di attività relative alla rete fissa (NetCo), inclusa FiberCop, da parte di Optics BidCo (controllata da KKR), e l’offerta non vincolante sull’intera partecipazione detenuta da TIM in Sparkle. La prima offerta, quella vincolante, è stata approvata a maggioranza, mentre la seconda è stata ritenuta “non soddisfacente”.

Via libera per la vendita della rete fissa TIM al fondo KKR

Il CdA di TIM ha approvato l’offerta di KKR per Netco, che valorizza la rete fissa fino a 22 miliardi di euro e consente al gruppo una riduzione del debito di circa 14 miliardi di euro. Il perfezionamento dell’operazione è atteso entro l’estate 2024. Dopo un ampio e approfondito esame, il Consiglio ha approvato a maggioranza l’offerta vincolante, con 11 voti favorevoli e 3 contrari.

“Le delibere approvate oggi con grande responsabilità e coraggio dal Consiglio di TIM vanno nella direzione di fare il bene di TIM, delle persone che vi lavorano, dei suoi azionisti, del Paese intero“, ha dichiarato il Presidente TIM Salvatore Rossi. “Una scelta chiara su un tema di cui si discuteva da molti anni. La cessione della rete a un investitore infrastrutturale come KKR ha trovato anche lapprezzamento del Governo, che sosterrà questa operazione con ingenti risorse; ridà una prospettiva di crescita al Gruppo TIM. La nuova TIM dei servizi, più libera da pesi finanziari e più forte sul mercato, potrà dare il suo contributo a sviluppare quella capacità di innovazione che è fondamentale per accompagnare famiglie, imprese e pubblica amministrazione verso un futuro totalmente digitale.”

In seguito a questa approvazione si procederà alla sottoscrizione di un transaction agreement per disciplinare il conferimento da parte di TIM di un ramo d’azienda (costituito da attività relative alla rete primaria, all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella controllata Telenergia) in FiberCop, e il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco (controllata da KKR) dell’intera partecipazione detenuta da TIM nella stessa FiberCop. Il transaction agreement prevede la sottoscrizione alla data del closing dell’operazione di un master services agreement che andrà a regolare i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi da NetCo a TIM e da TIM a NetCo dopo il completamento dell’operazione.

Sempre con 11 voti favorevoli e 3 contrari, il Consiglio ha inoltre deliberato che la decisione sull’offerta è di competenza esclusiva consiliare, e ha dato mandato all’Amministratore Delegato di finalizzare e sottoscrivere i contratti vincolanti relativi all’offerta. Quest’ultima valorizza NetCo (a esclusione di Sparkle) a un Enterprise value di 18,8 miliardi di euro, senza considerare eventuali incrementi derivanti dal potenziale trasferimento di parte del debito a NetCo e da earn-out legati al verificarsi di determinate condizioni (che potrebbero portare il valore fino a 22 miliardi di euro).

L’offerta ipotizza che il closing possa avvenire entro la prossima estate e prevede che il prezzo del ramo di azienda oggetto di conferimento in FiberCop sia soggetto ad aggiustamento al closing in relazione ad alcuni parametri e target predefiniti. Il pagamento di eventuali earn-out a favore di TIM è invece legato al verificarsi di eventi futuri, come “il completamento, durante i 30 mesi successivi alla data del closing, di alcune potenziali operazioni di consolidamento che riguardino NetCo e all’eventuale introduzione di modifiche regolamentari idonee a generare benefici a favore di NetCo, che potrebbero comportare il pagamento a favore di TIM di un importo massimo di 2,5 miliardi di euro“, e “all’introduzione ed entrata in vigore entro il 31 dicembre 2025, di incentivi di settore che potrebbero comportare il pagamento a favore di TIM di un importo massimo di 400 milioni di euro“.

Questa operazione dà attuazione al piano avviato da TIM nel corso del 2022, con l’obiettivo di perseguire il superamento dell’integrazione verticale di TIM con la separazione degli asset infrastrutturali di rete fissa dai servizi che TIM continuerà a fornire ai clienti retail. Oltre a ridurre l’indebitamento e a liberare risorse, TIM potrà operare nel mercato domestico beneficiando della riduzione di alcuni vincoli regolatori e potrà contribuire al mantenimento della flessibilità strategica prevista dal piano. Al closing, TIM potrà beneficiare di una struttura di capitale con un rapporto tra debito netto ed Ebitda inferiore a 2 volte.

Per quanto riguarda Sparkle, come anticipato, il Consiglio ha ritenuto l’offerta non vincolante non soddisfacente, e ha incaricato il CEO di verificare la possibilità di ricevere un’offerta vincolante con un valore più elevato una volta completata la due diligence (con termine esteso fino al 5 dicembre). Il CdA ha poi preso atto della comunicazione inviata da Merlyn Partners e RN Capital Partners, ritenendola non in linea con il piano di delayering della società.

L’Amministratore Delegato di TIM, Pietro Labriola, si è così espresso in queste ore:

“Due anni di lavoro a testa china si chiudono con una decisione storica: dare il via alla nascita di due società con nuove prospettive di sviluppo. Entrambe saranno il punto di riferimento per la trasformazione digitale del nostro Paese perché, grazie a questa operazione, potranno accelerare lo sviluppo tecnologico nel settore delle Telecomunicazioni.

Non è la conclusione del nostro percorso ma un nuovo inizio. Con questa operazione, infatti, diamo linfa all’infrastruttura di rete e allo stesso tempo consentiamo alla nuova TIM di focalizzarsi sull’innovazione tecnologica che serve per governare il complesso mercato dei servizi digitali e giocare un ruolo da leader.

Il primo ringraziamento per questo risultato va a tutte le persone della nostra Azienda, da sempre il punto di forza in ogni momento che abbiamo attraversato insieme. Senza di loro non sarebbe stato possibile raggiungere questo importante traguardo. Voglio sottolineare inoltre l’importante ruolo delle Istituzioni e delle Autorità competenti che sono la miglior garanzia per l’esecuzione di questo piano.

Infine, a tutti i nostri azionisti dico che stiamo restituendo a TIM la possibilità di guardare ad un futuro sostenibile e di essere pronta a cogliere le opportunità che avrà davanti. Il nostro obiettivo è proseguire su questa strada tracciata dal piano approvato con l’appoggio dei nostri principali azionisti, restando sempre aperti al dialogo e alle proposte che ci vengono sottoposte, in particolare, dai soci più importanti. Siamo convinti che la forza del nostro Gruppo, insieme a ciò in cui crediamo, porterà a far crescere l’Azienda e a generare valore per tutti. Ora torniamo a lavorare a testa bassa per mettere a terra questa grande e storica decisione del CDA di oggi“.

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