Ci sono diversi tipi di utenti nel settore mobile, ci sono quelli poco consapevoli di ciò che hanno tra le mani e ci sono quelli più appassionati e informati, tra questi diversi sono interessati al modding, una pratica software che consente all’utente di ottenere il completo accesso ad ogni parte del sistema del proprio dispositivo.

Sebbene per certi aspetti, complice il miglioramento degli smartphone e in parte delle interfacce proprietarie, il modding sia per certi versi meno diffuso di qualche anno fa, c’è ancora una grossa fetta di utenti che ritiene di avere il diritto di fare ciò che meglio crede con il proprio dispositivo.

ASUS è migliorata parecchio nel corso del tempo, gli ultimi smartphone dell’azienda sono ottimi prodotti e sono ben lontani dai dispositivi di qualche anno fa, soprattutto per quel che concerne l’interfaccia grafica una volta piena zeppa di bloatware.

Purtroppo l’azienda sembra non avere le idee molto chiare riguardo al modding dei propri dispositivi, cosa che sta infastidendo diversi utenti negli ultimi tempi.

ASUS potrebbe cambiare politica sul modding, non consentendo più lo sblocco del bootloader

Quando si parla di modding sono due le cose che vengono subito in mente, sblocco del bootloader e permessi di root, la prima operazione è ad oggi necessaria e indispensabile per ottenere i privilegi di amministratore (una volta non tutti gli smartphone richiedevano tale procedura), che consentono in seguito di mettere mano in ogni angolo del sistema, apportando tutte le modifiche che più ci aggradano.

I produttori di smartphone hanno politiche differenti in merito al modding, politiche che hanno spesso subito modifiche nel corso del tempo e sembra che questo possa essere il caso di ASUS. Il produttore forniva uno strumento per lo sblocco del bootloader di Zenfone 9, strumento che da qualche tempo ha però smesso di funzionare: l’azienda si è premurata di rassicurare gli utenti sul fatto che lo strumento in questione sarebbe stato sistemato e che sarebbe stata rilasciata una nuova versione aggiornata entro la fine del terzo trimestre 2023, in grado di provvedere anche allo sblocco del bootloader di Zenfone 10.

Purtroppo pare che questo strumento rischi di non vedere mai la luce, stando infatti a quanto riportato da un utente su un forum della community del brand, sembra che l’assistenza dell’azienda abbia risposto che non è attualmente possibile provvedere allo sblocco del bootloader né per Zenfone 9, né per Zenfone 10 e che non sarà possibile espletare tale pratica nemmeno in futuro.

ASUS modding

La vicenda riportata ha letteralmente scatenato l’ira degli utenti, molti dei quali hanno da poco acquistato l’ultimo smartphone prodotto dall’azienda e minacciano di restituirlo, chiedendo il rimborso della cifra spesa, se non sarà loro concesso di sbloccare il bootloader dei propri smartphone.

ASUS non si è espressa in maniera ufficiale sull’accaduto, non è chiaro dunque se l’intera questione sia frutto di un cambio di rotta nella politica inerente al modding, o se forse il supporto tecnico della società non fosse a conoscenza dei lavori per sistemare lo strumento che consente agli utenti lo sblocco del bootloader.

Solitamente, quando un’azienda non concede ai propri utenti di effettuare queste pratiche, giustifica la propria decisione adducendo motivazioni riguardanti la sicurezza, oltre a non fornire più assistenza per il dispositivo che ha subito modifiche software (non sempre ma quasi).

Non ci resta che attendere per scoprire come evolverà la questione, non manca molto alla fine del terzo trimestre, se ASUS rilascerà il nuovo strumento per lo sblocco del bootloader avremo la conferma che si sia trattato di un semplice malinteso; in caso contrario, si spera che la società parli chiaro ai propri utenti, informandoli che non consentirà più il modding sui propri smartphone.

Aggiornamento

Nelle ultime ore è intervenuto sulla questione anche Mishaal Rahman, pubblicando su Twitter il post che potete vedere poco sotto.

Come potete notare, Rahman tenta in qualche modo di rassicurare i numerosi utenti preoccupati per la situazione, asserendo di aver chiesto delucidazioni direttamente ad ASUS, che avrebbe sì confermato l’attuale impossibilità di utilizzare il tool per lo sblocco del bootloader, ma avrebbe anche annunciato l’intenzione di continuare ad offrire agli utenti la possibilità di espletare le pratiche in questione in futuro.

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