Google ha intrapreso la nuova strada dei chip proprietari — i.e. Google Tensor — a partire dalla generazione Pixel 6, tuttavia la svolta non è stata ancora portata del tutto a compimento e adesso sono emerse nuove informazioni a questo proposito: pare che il primo chip Tensor al 100% di Google si farà attendere ancora un paio di anni, candidandosi così a debuttare a bordo dei Pixel 10.
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Google Tensor: in arrivo la svolta con TSMC
Da due generazioni a questa parte, i Pixel di Google non utilizzano più chipset off the shelf: come tanti grandi produttori prima di lui, il colosso di Mountain View ha deciso di adottare soluzioni proprietarie, che il pubblico ha imparato a conoscere col nome di Google Tensor. Consapevole della portata di questo cambiamento, Big G non ha affrettato i tempi, scegliendo piuttosto di farsi affiancare inizialmente da Samsung: i primi chip Tensor sono, in parole povere, dei semi-custom, in quanto realizzati partendo da una base Samsung Exynos arricchita poi con componenti di Google — come ad esempio quelle per il machine learning.
A quanto pare, questa fase è soltanto transitoria: nei prossimi anni, Google intende completare la svolta e passare all’utilizzo di chipset proprietari al 100%. Un nuovo report pubblicato da The Information sottolinea la natura impegnativa dell’impresa che Google ha deciso di intraprendere e parla della necessità di ritardare di almeno un anno — rispetto ai piani iniziali — il rilascio del primo Google Tensor del tutto custom. Come vi avevamo già segnalato il mese scorso, infatti, dalle parti di Mountain View stanno meditando su questo cambiamento già da tempo: il primo Tensor proprietario — presumibilmente identificato come Redondo — avrebbe dovuto debuttare già coi Pixel 9 in arrivo il prossimo anno. Putroppo — riporta la fonte —, il passaggio non è filato liscio come previsto, così Google avrebbe deciso di andare avanti con Samsung per un anno in più — dunque coi Pixel 8 e coi Pixel 9 —, rimandando il grande passo al 2025, con un nuovo chip proprietario che risponderebbe al nome in codice Laguna e sarebbe incaricato delle prestazioni dei Google Pixel 10.
Il chip in questione dovrebbe arrivare sul mercato come Google Tensor G5 ed essere realizzato con processo produttivo a 3 nm. Per l’occasione, Google dovrebbe interrompere il sodalizio con Samsung, affidando la produzione del chip a TSMC.
Un passo difficile, ma fondamentale
Il passaggio ai processori proprietari ha già portato dei benefici, anche se Google non riesce ancora a tenere il passo dei primi della classe. Un ex dirigente della divisione di Google che si occupa dei chip ha individuato una delle cause del ritardo nello sviluppo di una soluzione completamente custom nella divisione del lavoro tra team statunitensi e indiani; al contempo, l’elevato turnover del personale nella divisione in questione sarebbe stato di ostacolo al compimento dell’impresa. Le difficoltà presentatesi sarebbero state tali da indurre Google a cancellare lo sviluppo di diversi chip Tensor negli ultimi due anni, creando un senso di notevole frustrazione all’interno del team.
Del resto, che la situazione sia in evoluzione è reso evindente anche dal fatto che nel mese di dicembre dello scorso anno era trapelata una roadmap dei Pixel che faceva riferimento ad un Tensor G4 a sua volta identificato col nome in codice Redondo. A quanto pare, quel chipset non arriverà mai davvero sul mercato: secondo la fonte, il team di Google avrebbe tagliato alcune funzioni ma non sarebbe comunque riuscito a rispettare la scadenza del 2022: il progetto sarebbe stato affidato al produttore solo a 2023 già iniziato, con conseguente impossibilità di rispettare il target iniziale della produzione di massa nel 2024. Queste difficoltà avrebbe convinto Google a tenere questo chip unicamente per test interni, così da sfruttarlo per lo sviluppo del nuovo Laguna. A meno di smentite, dunque, il “vero” Tensor G4 sarà ancora un semi-custom.
Pur con gli intoppi raccontati, il passaggio a chipset progettati internamente è fondamentale, perché garantirà a Google un controllo totale sulle caratteristiche da privilegiare per rispondere alle precise necessità dei suoi Pixel. Lo stesso passaggio da Samsung a TSMC potrebbe portare dei benefici sotto il profilo dell’efficienza, anche se è difficile azzardare previsioni per il 2025. Parlare di un chipset al 100% di Google non è comunque del tutto corretto, visto che CPU e GPU sarebbero pur sempre ARM.
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