Una pessima notizia per gli utenti italiani“. Questo il commento del Codacons alla sanzione inflitta dal Garante per la privacy a TIM, Green Network e Sorgenia per irregolarità legate al telemarketing. Secondo le parole dell’associazione, si tratta di una conferma dell’inefficacia del Registro Pubblico delle Opposizioni.

Il Registro Pubblico delle Opposizioni è inefficace per il Codacons

L’Autorità ha adottato tre provvedimenti sanzionatori nei confronti di TIM, Green Network e Sorgenia, con multe da rispettivamente 7.631.175 euro, 237.800 euro e 676.956 euro. Nello specifico, a TIM è stata contestata una mancata sorveglianza sui call center abusivi, estranei alla rete ufficiale, ma sono state riscontrate altre criticità legate alle richieste di esercizio dei diritti degli interessati e all’erronea pubblicazione di dati personali nei pubblici elenchi telefonici. Le due compagnie energetiche sono state invece sanzionate per non aver approntato misure idonee a garantire la tracciabilità di tutte le operazioni svolte sulle piattaforme di caricamento delle proposte contrattuali e per non aver dimostrato la piena contezza di tutti i trattamenti svolti nell’ambito della filiera del telemarketing.

Sbaglia chi definisce le sanzioni una buona notizia, perché in verità si tratta di una pessima notizia per gli italiani, considerato che l’arrivo di nuove multe attesta in modo incontrovertibile il fallimento del Registro Pubblico delle Opposizioni, che non è stato in grado di arginare le irregolarità sul fronte delle telefonate commerciali“, ha commentato il Codacons tramite il suo presidente, Gianluca Di Ascenzo.

Il Codacons è stato l’unico soggetto in Italia a chiedere da tempo l’introduzione di meccanismi di indennizzo automatici in favore di tutti gli utenti che, pur essendo iscritti al Registro, continuano a ricevere telefonate moleste, e alla luce delle ultime operazioni e sanzioni del Garante della Privacy crediamo i tempi siano maturi per arrivare a strumenti che obblighino call center e operatori a risarcire i cittadini i cui dati siano stati utilizzati illegalmente a fini di telemarketing“.

Il Registro Pubblico delle Opposizione si è aperto ai telefoni cellulari quasi un anno fa, ma effettivamente non sembra che la situazione sia migliorata più di tanto. Come probabilmente avrete avuto modo di riscontrare, sullo smartphone continuano ad arrivare tante chiamate di telemarketing ogni mese, soprattutto per proporre contratti telefonici, per luce e gas, depuratori e così via. Bloccarli serve relativamente, visto che i numeri cambiano in continuazione.

L’intento dell’intervento del Garante è quello di andare a colpire tutte le possibili porte di accesso del “sottobosco” all’interno del patrimonio informativo e commerciale delle società telefoniche ed energetiche. Senza un adeguato controllo dell’intera catena di operazioni, questo “sottobosco” dei call center illegali continuerà a ricevere una remunerazione che ne permette la sopravvivenza e la proliferazione, ovviamente quasi sempre con violazioni delle norme, anche di protezione dei dati personali.

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