Noi che scriviamo e voi che ci leggete abbiamo qualcosa in comune, siamo appassionati di tecnologia: siamo sempre stati affascinati da questo mondo fin dalla tenera età e difficilmente riusciamo a privarci degli smartphone e della miriade di dispositivi che ad oggi ci circondano. Per quanto la tecnologia possa essere affascinante e utile, comporta anche un certo senso di responsabilità nell’utilizzo, soprattutto per le giovani menti.

Chi era bambino negli anni 80 non aveva a disposizione tutti i dispositivi tecnologici su cui possono fare affidamento i bambini di oggi, non esistevano nemmeno i telefoni cellulari all’inizio e i bambini per svagarsi giocavano un po’ all’aria aperta e un po’ insieme agli amici con le prime console (almeno quelli che già avevano l’anima nerd).

Con l’evoluzione del settore però, siamo stati sempre più invasi da dispositivi di ogni genere ed alcuni, nello specifico gli smartphone, sono spesso presi di mira per come possano danneggiare le menti degli utenti più giovani; è questo il caso che vi riportiamo oggi, un comitato di genitori del Regno Unito chiede infatti a gran voce che gli smartphone vengano vietati ai minori di 16 anni.

Il movimento UsforThem vuole vietare gli smartphone ai minori di 16 anni

Vi è mai capitato, magari al ristorante o in altri luoghi pubblici, di vedere dei genitori dare il proprio smartphone ai figli per farli stare buoni e non disturbare? È un comportamento abbastanza diffuso ed è in un certo senso l’equivalente del parcheggiare i figli davanti alla TV di qualche anno fa. Non tutti però, fortunatamente, agiscono così, e c’è anche chi vuole che vengano stabilite rigide regole che vadano a beneficio di tutti.

UsforThem è un’associazione di genitori del Regno Unito che sostiene che gli smartphone andrebbero vietati ai minori di 16 anni, il comitato vanta il sostegno di parlamentari ed esperti del settore grazie ai quali cerca di fare pressioni sugli organismi istituzionali preposti affinché vengano stabilite normative specifiche. L’associazione chiede non solo il divieto dei dispositivi sopra citati a chi ha meno di 16 anni, ma vuole anche che venga predisposta un’apposita etichetta di avvertimento posta sulla confezione dello smartphone (simile alle etichette sui pacchetti di sigarette) per informare i genitori dei rischi derivanti dall’utilizzo i questi dispositivi.

Secondo il comitato, considerando che ai minori di 16 anni è fatto divieto di fare sesso, bere alcolici, fumare sigarette, guidare e guardare determinati film, il divieto di utilizzare gli smartphone sarebbe diventato un’assoluta necessità, da regolamentare con apposite normative; nel mirino dell’associazione non ci sono solo i dispositivi in sé, ma anche e soprattutto tutte le applicazioni a cui i bambini hanno accesso.

Serve una maggiore educazione alla tecnologia, sia per i bambini che per i genitori

Se da un lato dunque quanto esposto potrebbe anche essere condivisibile per certi versi, soprattutto in alcune fasce di età, è anche vero che gli smartphone possono essere utili in altri frangenti: un ragazzino di 13 o 14 anni potrebbe utilizzarlo in caso di emergenza per avvisare i genitori tanto per fare un esempio. Ovviamente, norme legislative a parte, ognuno educa i propri figli come meglio crede ed il punto è proprio questo.

Ammesso e non concesso che venga in futuro applicato il divieto chiesto dall’associazione, nulla vieterebbe ai genitori di dare in mano ugualmente uno smartphone ai figli, magari solo all’interno delle mura domestiche, ma cambierebbe poco rispetto alla situazione attuale. Quello che manca in realtà è l’educazione alla tecnologia, non solo nei confronti dei bambini ma anche e soprattutto dei genitori: Android infatti (ma anche iOS) mette a disposizione dei genitori diversi strumenti con i quali limitare e monitorare l’utilizzo di smartphone e tablet da parte dei minori.

DigitalWellbeing e Family Link per esempio possono essere estremamente utili per lasciare utilizzare un dispositivo tecnologico ad un bambino senza correre grossi rischi, permettono infatti non solo di stabilire dei limiti di tempo per l’utilizzo, ma anche la possibilità di essere avvisati per qualsiasi applicazione il bambino voglia utilizzare e scaricare, operazione che non potrà portare a termine senza il consenso del genitore, oltre a tutta una serie di altre utili funzionalità.

Viviamo in un’epoca in cui non è pensabile non utilizzare la tecnologia perché di fatto il non saperla usare equivale ad essere analfabeti, l’importante è educare le giovani menti a farlo in maniera responsabile, spiegando loro anche tutti i rischi connessi al suo errato utilizzo; bisogna però anche essere onesti, anche i genitori vanno educati da questo punto di vista, perché se le preoccupazioni sono più che legittime, spesso prevale la comodità di avere una baby sitter sotto forma di smartphone, a volte poi i bambini sono i primi a rendersi conto che i genitori passano il tempo con lo smartphone in mano, rimbambendosi con social network e altri servizi di dubbia utilità.

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