Non scopriamo di certo oggi quanto gli smartphone e gli altri dispositivi connessi ad Internet abbiano una grande influenza sulle nostre vite e ciò vale ancora di più se si prendono in considerazione i giovani e un nuovo studio non fa altro che confermarcelo.
Il team di Sapien Labs, infatti, ha pubblicato un report secondo il quale l’uso dello smartphone potrebbe essere responsabile di un continuo declino della salute mentale dei giovani adulti nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni.
Nuovo grido di allarme per l’enorme uso dello smartphone
Stando a quanto emerge da tale studio, prima dell’avvento di Internet al compimento dei 18 anni un giovane normale avrebbe trascorso “da 15.000 a 25.000 ore interagendo di persona con i coetanei e la famiglia” mentre oggi tale dato è sceso a un intervallo compreso tra 1.500 e 5.000 ore.
Si tratta di un dato a dir poco preoccupante, così come ci tiene a mettere in evidenza Tara Thiagarajan, Chief Scientist di Sapien Labs: questa notevole riduzione dell’interazione sociale, infatti, impedisce alle persone di apprendere abilità importanti, come ad esempio leggere (e comprendere) le espressioni facciali e il linguaggio del corpo, abituarsi al tocco fisico, sapere trovare le risposte emotive appropriate ed essere in grado di risolvere i conflitti.
E, aspetto ancora più preoccupante, a dire di Thiagarajan, le persone che non hanno queste capacità possono finire per distaccarsi dalla società e avere tendenze suicide.
Questo fenomeno non è recente, risalendo al 2010, proprio in coincidenza con l’aumento dell’utilizzo degli smartphone. Se prima di allora i giovani adulti avevano i più alti livelli di benessere psicologico, con il passare degli anni la tendenza è andata nella direzione opposta.
E questi sono alcuni dei sintomi che denotano un probelma mentale in una persona di età compresa tra i 18 e i 24 anni che utilizza troppo lo smartphone:
- pensieri ossessivi, strani o indesiderati
- scarsa autostima e fiducia in sé stessi
- sensazione di distacco dalla realtà
- problemi nei rapporti con gli altri
- pensieri suicidi
- paura e ansia
- sentimenti di tristezza, angoscia o disperazione
Thiagarajan nota che i dati dello studio mostrano che le persone ora trascorrono dalle 7 alle 10 ore online e ciò lascia poco tempo per l’impegno sociale “tradizionale”, ossia di persona.
In sostanza, la nostra società procede spedita verso l’isolamento sociale e la digitalizzazione delle esperienze, un fenomeno che dovrebbe destare più di una preoccupazione nelle autorità ma che, ad oggi, probabilmente è fin troppo sottovalutato.
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