In questi giorni ci è capitato più volte di parlare del sistema di sblocco basato sul riconoscimento facciale in arrivo su Google Pixel 6 Pro, funzionalità che il team di sviluppatori del colosso di Mountain View non ha in programma di rilasciare anche per il fratello “minore”.

A differenza di Google Pixel 4, che poteva contare su alcune componenti hardware appositamente dedicate al riconoscimento facciale (come un proiettore di punti e un sensore IR), i nuovi smartphone di Google non supportano tale funzionalità dal punto di vista hardware e, pertanto, il lavoro degli sviluppatori si è concentrato esclusivamente sulla parte software.

Per Google Pixel 6 niente sblocco con il viso

Prima di proseguire è bene ricordare che Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro non hanno la stessa fotocamera frontale: il primo, infatti, presenta un sensore Sony IMX355 da 8 megapixel con angolo di visione di 84°, apertura f/2.0 e pixel da 1,12 μm mentre il secondo può contare su un sensore Sony IMX663 da 11,1 megapixel con angolo di visione di 94°, apertura f/2.2, pixel da 1,22 μm e supporto PDAF (dual-pixel auto-focus).

Il colosso di Mountain View utilizza la tecnologia DPAF sin da Google Pixel 2 per generare mappe di profondità per la Modalità Ritratto con un solo obiettivo, inclusa la fotocamera frontale (il sistema divide la lente a metà e utilizza le differenze tra la visione della parte sinistra e quella della parte destra per calcolare la profondità e realizzare un’apposita mappa, il tutto con il supporto del machine learning).

Infine, ad elaborare questi dati interviene il processore Google Tensor, la cui potenza di calcolo è stata più volte messa in risalto dal colosso di Mountain View.

Il principale motivo per cui Google Pixel 6 non potrà contare sul sistema di sblocco basato sul riconoscimento facciale è da individuare, pertanto, nell’assenza del supporto PDAF e, ad ogni modo, nel sensore fotografico meno performante implementato su tale device.

In sostanza, i suoi possessori se ne dovranno fare una ragione.

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