Samsung ha depositato un nuovo brevetto riguardante gli smartphone con display flessibile, dopo quello risalente a circa due mesi fa e riguardante uno smartphone con doppia piega (stile giornale). Stavolta il protagonista del brevetto è un particolare smartphone con un display pieghevole, flessibile nella sola parte superiore, che da aperto (con lo schermo esteso) appare come un grosso numero 7 (o una lettera L rovesciata).

Samsung non ha da imparare da nessuno nel campo degli smartphone pieghevoli.

Il brand sudcoreano è, infatti, già arrivato alla terza generazione di smartphone pieghevoli, collocati all’interno della serie Galaxy Z, proponendoci due smartphone con altrettante filosofie di concetto: Samsung Galaxy Z Flip3 5G è uno smartphone pieghevole a conchiglia, mentre Samsung Galaxy Z Fold3 5G è uno smartphone pieghevole a libro.

I due smartphone condividono tra loro l’essere pieghevoli e la presenza di un secondo display collocato nella parte che, a smartphone chiuso, corrisponde all’esterno: nel caso del Galaxy Z Flip3 5G si tratta di un piccolo display di servizio, pensato principalmente per accogliere widget e notifiche; nel caso del Galaxy Z Fold3 5G troviamo un vero e proprio display che permette di usufruire dello smartphone a 360 gradi anche da chiuso.

Ora che la tecnologia è matura (o quasi), sembra che per Samsung sia arrivato il momento di spingersi oltre, verso qualcosa di più estremo, come mostrato dall’ultimo brevetto depositato. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Quando la serie Galaxy S incontra la serie Galaxy Z

A metà del 2021, Samsung Electronics ha depositato un brevetto presso la WIPO (World intellectual Property Organization) contenente una documentazione di 66 pagine, dal titolo “Electronics device comprising flexible display” (ovvero “dispositivo elettronico comprendente un display flessibile”), che è stata approvata e pubblicata lo scorso 22 gennaio 2022.

Brevetto di Samsung: lo smartphone con display flessibile

Come si può notare, lo smartphone appare quasi normale quando la parte aggiuntiva del display è “chiusa” (immagine a sinistra e immagine a destra): sembra uno smartphone dallo spessore abbastanza ridotto e dotato di doppio display, uno anteriore su tutta la pianta e uno posteriore concentrato a fianco del comparto fotografico.

Tuttavia, a schermo aperto (immagine centrale) appare palese che, in realtà, si tratti di un unico display, ripiegato attorno al bordo dello smartphone per giungere nella parte posteriore. Lo smartphone appare, quindi, con una forma mai vista (anche se, forzando un po’ l’immaginazione, si potrebbero ritrovare delle similitudini estetiche con LG Wing che, però, sfruttava due display distinti per creare l’effetto).

Si viene a creare un display con una forma che richiama il numero 7 (o una lettera L rovesciata, o ancora, una lettera P specchiata); come si può notare dall’immagine del brevetto, il di più viene rilevato dal sistema operativo come porzione aggiuntiva del display in pianta (o, per vederla alla rovescia, è come se ci fosse un display quadrato al quale manca un pezzo in basso a sinistra).

Concretezza oltre l’estetica

Samsung ha dovuto pensare a un sistema di piega solido, capace di resistere alle pieghe accidentali e brusche, per ingegnerizzare una cerniera nella sola porzione di scocca in cui si trova la parte aggiuntiva del display. Per mantenere lo smartphone in configurazione classica (senza display esteso) ed evitare che la parte pieghevole si apra in modo indesiderato, sono stati implementati tre magneti: basterà tirare leggermente e la porzione aggiuntiva di display si staccherà dal retro per raggiungere la parte anteriore dello smartphone.

Alla protezione dello schermo di questo smartphone con display flessibile ci penserà l’Ultra Thin Glass, lo stesso vetro che troviamo a protezione dei display interni negli altri pieghevoli attualmente in vendita dal brand sudcoreano.

Un ulteriore dettaglio è rappresentato dalla presenza della fotocamera frontale, incastonata all’interno di un foro circolare e posizionata, in stile serie Galaxy S22, centralmente nella parte superiore del display. Non dimentichiamoci, però, che Samsung ha già implementato una fotocamera sotto al display nel Galaxy Z Fold3 5G e potrebbe adottare una soluzione simile anche qui, sebbene la qualità dell’immagine sia ancora inferiore rispetto a quella ottenuta con una fotocamera tradizionale (ma la tecnologia è in continua evoluzione).

In ultimo, dalla documentazione si apprende che questo particolare smartphone Samsung sarà dotato di due batterie, anche qui una scelta già vista sugli altri pieghevoli del brand.

I possibili utilizzi di questo smartphone con schermo pieghevole

Avere una porzione extra di display potrebbe rivelarsi un’arma in più nel multitasking ma, per come è stato pensato, può fare molto comodo quando, ad esempio, si vanno a scattare foto con l’obiettivo ultra-grandangolare: grazie alla porzione aggiuntiva, i comandi di scatto o le regolazioni potrebbero tranquillamente essere svincolate dal campo visivo e collocate nella parte aggiuntiva o nella parte bassa del display.

La porzione aggiuntiva, da chiusa, potrebbe invece fungere da specchio per i selfie (oltre che, come si può facilmente immaginare, da schermo per notifiche, widget e always-on).

Nella documentazione si parla anche di una funzionalità in ambito picture-in-picture: aprendo completamente lo schermo dello smartphone, il contenuto visualizzato in picture-in-picture viene automaticamente spostato sulla parte aggiuntiva: questo può tornare utile anche durante una videochiamata.

Nella galleria seguente, è mostrato come apparirebbe questo particolare smartphone, grazie ai concept realizzati dal portale olandese LETSGODIGITAL.

Questo smartphone con display flessibile arriverà o è un esercizio di stile?

Non sappiamo se e quando Samsung deciderà di presentare uno smartphone con display flessibile come quello mostrato nel brevetto.

Nel tempo, Samsung ha depositato vari brevetti riguardanti un dispositivo a doppio schermo (inteso come due schermi che si sfruttano insieme per ampliare la superficie, un po’ come il Microsoft Surface Duo), senza mai arrivare fino in fondo e senza mai portarne uno sul mercato; è probabile che Samsung non riscontrasse reali vantaggi nell’introdurre un dispositivo del genere.

Man mano che l’implementazione di uno schermo flessibile va diventando sempre più economica, la possibilità di sfruttare questa tecnologia al massimo e creare uno smartphone del genere può costituire un’interessante alternativa ai normali modelli di smartphone, diventando, per Samsung, un’idea più appetibile rispetto a quella di creare uno smartphone con doppio display.

Che ve ne pare di questo particolare smartphone con display flessibile? Si tratta di un esercizio di stile da parte di Samsung o vi piacerebbe provarlo?

Non perderti: Recensione Samsung Galaxy Z Flip3 5G e Recensione Samsung Galaxy Z Fold3 5G