Nel 2017 Samsung annunciò un interessante programma pensato per dare nuova vita agli smartphone obsoleti, destinati nella maggior parte dei casi alle discariche, andando così a rendere ancora più difficile una situazione complessa come quella dello smaltimento dei rifiuti elettronici. In quell’occasione la compagnia sud coreana cercò la collaborazione di iFixit per portare a compimento l’iniziativa.

Un progetto irriconoscibile

Qualche giorno fa iFixit ha deciso di ritornare sulla vicenda, spiegando i motivi che hanno portato al sostanziale fallimento dell’iniziativa, riproposta qualche mese fa in forma più “leggera”. L’idea proposta da Samsung era decisamente lodevole: gli smartphone, anche se obsoleti, erano comunque in grado di eseguire operazioni complesse, come la gestione di un acquario, controllare i dispositivi della smart home, diventare una stazione meteo e molto altro.

In questo modo oltre a evitare di smaltire un dispositivo ancora utile, l’utente avrebbe potuto risparmiarsi l’acquisto di un dispositivo dedicato, sicuramente meno potente versatile rispetto a uno smartphone. Samsung si proponeva consentire lo sblocco del bootloader, per consentire l’installazione di ROM alternative o dedicate a determinate funzioni.

A quanto pare però l’intero progetto non è andato i n porto, per ragioni che Samsung non ha rivelato e che, secondo iFixit, è stato di fatto abbandonato perché non sembrava avere un obiettivo ben chiaro. Ora il progetto è stato lanciato, in maniera blanda, con qualche esempio sicuramente meno entusiasmante, soprattutto perché ora è più difficile mettere mano all’interno di uno smartphone

Secondo iFixit nel 2017 era molto più facile aprire uno smartphone e sostituire componenti, grazie anche a una serie di video e guide già in preparazione. Oggi invece gli smartphone sono decisamente più fragili e l’indice di riparabilità è decisamente basso. Samsung invece ripropone ora qualche semplice applicazione prendendo come esempio un Galaxy S9, smartphone che ha ancora un discreto mercato, e utilizzato per compiti che anche un Raspberry Pi sarebbe in grado di portare a termine senza alcun problema.

Un’occasione persa dunque per Samsung, ma anche per tutti quei produttori di smartphone che pensano troppo al lancio di nuovi prodotti e dimenticano i modelli già in commercio. Per un’azienda che vuole definirsi green il riciclo degli smartphone obsoleti dovrebbe essere un cardine, da utilizzare in maniera sapiente per dare vita a nuovi ed entusiasmanti progetti, non necessariamente gratuiti.

Per maggiori informazioni sul programma Galaxy Upcycling vi rimandiamo alla pagina ufficiale del progetto.