La dipendenza da smartphone è sempre più un problema: secondo la ricerca condotta dall’Osservatorio scientifico della no profit “Social Warning – Movimento Etico Digitale”, otto ragazzi su dieci tra gli 11 e i 18 anni trascorrono più di 4 ore al giorno sui social; un dato che, proiettato sul lungo periodo, porta a trascorrere almeno due mesi all’anno davanti allo smartphone.

Dipendenza da smartphone: parte la campagna di sensibilizzazione

La no profit “Social Warning – Movimento Etico Digitale” lancia la campagna di sensibilizzazione nazionale #consapevolidigitali, avvertendo che l’unico antidoto contro la dipendenza da smartphone è “l’educazione digitale anche in classe“. Il fondatore è Davide Dal Maso, docente e coach di Social Media Marketing che insegna da 4 anni in un istituto superiore una materia sperimentale da lui stesso introdotta, ossia “Multimedia e Social”.

Attualmente questa viene insegnata in altre 10 scuole superiori italiane, ma per raggiungere 100 nuove scuole in tutta Italia viene lanciato un crowdfunding, che permetterà ai volontari e ai formatori di promuovere l’uso consapevole e sereno di Internet e di istruire (anche) i genitori sulle tematiche legate ai social network, sui rischi come iper connessione, fake news, cyberbullismo e revenge porn e sulle opportunità legate ai lavori del futuro. In soli due anni dalla nascita, la no profit è riuscita a raggiungere tramite incontri in presenza e corsi e-learning oltre 35.000 ragazzi e 13.000 genitori grazie al lavoro di 150 formatori volontari.

Lo uso sempre, da quando mi sveglio a quando dormo”, “…l’ultima volta che non l’ho usato per più di sei ore stavo impazzendo”, “È sempre in camera con smartphone, tablet e computer”: sono solo alcuni estratti delle testimonianze fornite da ragazzi e genitori e raccolte dalla no profit in questione. Secondo i dati il 79% dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni trascorre più di 4 ore al giorno sui social, il 52% ha tentato invano di ridurre il tempo online e il 33% è consapevole di passare troppo tempo in Rete; lo smartphone viene sbloccato in media 120 volte al giorno e viene usato per rimanere connessi sui social, ma anche per vedere film, serie TV e ascoltare musica, anche fino a tarda notte (sottraendo preziose ore di sonno). Un ragazzo su due ha inoltre dichiarato che gli capita di scattare, rispondere male o alzare la voce se disturbato mentre è online.

Secondo Davide Dal Maso, questi “Sono tutti segnali che rimandano alla dipendenza dallo smartphone, detta anche nomofobia: sono talmente assorti mentre sono on line da percepire ogni interferenza esterna come intromissione indebita o attacco personale, hanno necessità di portare lo smartphone con sé ovunque si vada; hanno difficoltà a lavorare, concentrarsi, relazionarsi con gli altri a causa dell’uso continuativo dello smartphone che usano per sopperire a sensazioni di ansia e tristezza.

I consigli per contrastare la dipendenza da smartphone

  1. tenere sotto controllo il tempo di utilizzo: è possibile utilizzare app create appositamente o la funzione Benessere digitale integrata con le ultime versioni di Android. Con questi metodi si può persino impostare delle limitazioni o dei blocchi al superamento di un determinato numero di ore;
  2. stabilire delle “no smartphone zones“: creare aree della casa dove il telefono non può entrare, ad esempio la cucina o la sala da pranzo;
  3. tenere lontano lo smartphone mentre si guida: questo è un consiglio che vale sempre, bene o male; è possibile chiuderlo nel vano portaoggetti in modo da non lasciarsi distrarre;
  4. disattivare le notifiche: silenziare le notifiche delle app non essenziali è un modo semplice ma molto utile per evitare il circolo vizioso dello sblocco continuo per controllare lo smartphone.

Se volete approfondire la questione e contribuire all’espansione del progetto “Social Warning – Movimento Etico Digitale” potete seguire questo link.