Correva l’anno 2003 quando nei pensieri di Andy Rubin e compagnia il progetto Android cresceva come sistema operativo open source, modificabile e sviluppabile da chiunque. Nel 2005 poi Google acquisisce la società Android Inc. e investe pesantemente sul suo sviluppo, facendo del suo principale prodotto il sistema operativo di oggi.

Dieci anni più tardi Android resta tecnicamente open source ma dipendente dai Google Play Services, senza i quali quasi tutte le app diverrebbero inutilizzabili. Sebbene nessuno possa negare quanto il robottino verde abbia beneficiato della mano (e del portafogli) di Big G e la gratitudine sia tanta, molti utenti temono per la propria privacy a causa della “raccolta dati” operata dai Services.

Se non avete mai sentito parlare di microG vi consigliamo di leggere l’articolo scritto in passato, ma se vi basta una breve spiegazione sappiate che il progetto si prefigge l’obiettivo di costituire un’alternativa al monopolio di Google sfruttando la natura open source dell’OS.

Impostare i microG ha richiesto mani esperte, fino a quando il team di LineageOS li ha confezionati su una versione specifica della famosa ROM relegando nel passato quelle difficoltà, insieme ai Play Services. Oltre ai microG la build contiene F-Droid – un equivalente del Google Play Store – e dà facoltà di disattivare SafetyNet per evitare la registrazione con Google dello smartphone.

Il numero dei telefoni supportati è già piuttosto nutrito, e per accertarvi che il vostro sia in elenco o scaricare la ROM potete dare un’occhiata alla sezione dedicata sul sito LineageOS. E se qualche passaggio astruso durante la procedure di impostazione è rimasto, potrebbe comunque essere tempo ben speso qualora metteste la privacy al primo posto.

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