L’ostracismo dato dagli Stati Uniti ad alcune aziende cinesi, Huawei e ZTE in primis, si arricchisce di un nuovo passaggio. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, il Senato a stelle e strisce ha approvato un disegno di legge che richiede una revisione sulla sicurezza delle reti 5G.

Il provvedimento è stato approvato ieri all’unanimità, a testimonianza della preoccupazione per la sicurezza nazionale che imperversa negli Stati Uniti a riguardo di eventuali azioni di spionaggio o di sottrazione di dati, ad oggi mai dimostrate, condotte nei confronti dei cittadini americani.

Nel frattempo però Huawei non è certo rimasta ferma a sperare che la situazione si risolvesse in modo positivo. Secondo Digitimes, l’azienda di Shenzhen ha lavorato in questi mesi per sviluppare in casa, rinunciando dunque al supporto tecnologico degli USA, i chip necessari alla realizzazione dei propri prodotti.

Huawei, insomma, ha imboccato la via dell’indipendenza dalle aziende americane sui componenti chiave e ha potenziato il proprio reparto di ricerca e sviluppo. In questo modo l’azienda ha già realizzato processori e chip per l’intelligenza artificiale, e mira a fare da sé nel secondo trimestre del 2020 con i chip legati alla connettività.

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