È incominciata così una nuova giornata dopo il patatrac fra Huawei e il governo USA con Donald Trump al comando che pare intenzionato a continuare ancora sulla sua solita linea rigida.

Ieri in occasione di un incontro alla Casa Bianca il Presidente americano ha toccato di nuovo l’argomento definendo il colosso cinese in questo modo: “Huawei è qualcosa di molto pericoloso. Guardate cosa hanno fatto da un punto di vista della sicurezza e militare”.

Ma allo stesso tempo Trump non si esime dal dichiarare qualcos’altro di meno audace, accenna a un patto, a un accordo commerciale più ampio che coinvolgerebbe Stati Uniti e Cina, riflettendosi di conseguenza sul caso Huawei:

Se facessimo un accordo, potrei immaginare che Huawei possa essere inclusa in qualche misura”.

Dalla parte di Huawei

Una potenziale apertura da prendere con le pinze, si capisce, ma che arriva in un clima in cui, dopo i primi strascichi anti Huawei, porta con sé già qualche altruismo in più. Dopo l’espandersi del ban che nelle scorse ore ha trovato d’accordo anche ARM, altre aziende si incominciano a schierare dalla parte di Huawei.

È questo il caso di TSMC ad esempio, colossale fabbrica taiwanese di semiconduttori che produce in coppia con il ramo HiSilicon di Huawei. Un portavoce dell’azienda ha difatti confermato che i lavori con quest’ultima continueranno, nonostante Trump.

Stesso discorso per Panasonic, società giapponese che dopo aver interrotto le spedizioni di componenti e le transazioni commerciali con Huawei fa un dietro front e dichiara di continuare a vender loro componenti e materiali, presa di posizione che ha trovato subito il grazie di Huawei che in un comunicato trapelato nelle scorse ore si è espressa così: “Tutta la collaborazione commerciale fra Panasonic e Huawei rimane com’era. Grazie a Panasonic per il suo costante supporto”.

Sarà Hongmeng l’alternativa di Huawei ad Android?

Insomma, nonostante i colpi incassati da Trump, Huawei rimane in piedi, e da parte sua si tira su le maniche incominciando a pensare a un suo sistema operativo con uno store di app proprietario. Per quanto la cosa non sia un lavoretto da un paio d’ore, nei meandri del web compare già un nome, Hongmeng, nome che è comparso di recente in un brevetto.

I dettagli in proposito scarseggiano ma c’è motivo di credere che possa essere un sistema operativo per smartphone, computer e non solo, compatibile con le app Android e facilmente ricompilabile come ChromeOS.

A questo punto non ci resta che pazientare , sia per gli sviluppi della contesa fra l’amministrazione Trump e Huawei, sia per le mosse interne della casa di Shenzen. Per non perdervi tutte le novità in proposito vi consigliamo di seguire la nostra pagina speciale con tutte le notizie aggiornate che trovate qui sotto.

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