Da tempo Huawei ha reso note le proprie ambizioni di diventare il primo produttore di smartphone, ai danni di Samsung e Apple, entro cinque anni. Con un utile che è raddoppiato negli ultimi cinque anni fino a raggiungere i 6 miliardi di dollari, Huawei ha raggiunto rapidamente il terzo posto tra i produttori mondiali di smartphone e grazie ai suoi dipendenti sembra pronta al passo successivo.

Dopo aver lavorato per un anno, alcuni dipendenti hanno l’opportunità di siglare un particolare accordo che offre un compenso extra in cambio di lavoro straordinario e rinunce alle ferie pagate. Nella maggior parte dei casi il pagamento avviene tramite azioni della società, che ricordiamo non è quotata in borsa, beneficiando quindi direttamente dei successi futuri della compagnia.

Sembra inoltre che Ren Zhengfei, fondatore e attuale CEO del colosso cinese, stia pensando di abbandonare il proprio ruolo e lasciare le redini a uno dei tre dirigenti che attualmente si alternano nella carica semestrale di Amministratore delegato della compagnia. A differenza di quanto accade con Samsung, Ren Zhengfei ha categoricamente escluso che il comando di Huawei possa passare a uno dei suoi figli.

La filosofia degli oltre 170 000 dipendenti del gruppo Huawei può dunque essere riassunta con questa frase: “Se ti dedichi alla compagnia, la compagnia si prenderà cura di te.”