Huawei Watch è senza dubbio lo smartwatch più bello finora presentato e non perché sia particolarmente originale, ma perché assomiglia tantissimo ad un orologio vero. L’abbiamo provato al MWC 2015 e ne siamo rimasti innamorati.

Vera sorpresa (a metà, in realtà) di questo Mobile World Congress, Huawei Watch è uno smartwatch con Android Wear e il primo con questo sistema operativo prodotto dalla casa cinese. Il principale elemento di distinzione rispetto alla concorrenza è il fatto che il quadrante è circolare e i bordi attorno ad esso sono pressoché nulli, cosa che lo fa assomigliare molto agli orologi tradizionali.

È indubbiamente curioso il fatto che in un mondo come quello della tecnologia, dove l’innovazione è l’unico parametro attraverso cui misurare il lavoro delle aziende e l’unico metro di giudizio e motivo di rispetto, gli smartwatch siano tanto più apprezzati quanto più simili ad orologi normali. Nei prossimi giorni pubblicheremo un editoriale a questo proposito.

Huawei Watch si fa notare per il design dell’hardware: la cassa è in acciaio forgiato a freddo (resistente a corrosione e graffi) e ricorda da vicino quella di un orologio tradizionale, i cinturini sono molteplici e sono disponibili in vari materiali (metallo, pelle, gomma…), i colori disponibili sono tre (acciaio, nero e oro).

La senzazione al polso è positiva: il peso è decisamente ridotto, l’ingombro è paragonabile a quello di un orologio tradizionale e i cinturini sembrano abbastanza comodi. Forse a causa dei dispositivi antifurto non siamo riusciti a capire come chiuderli: non sembra esserci infatti un meccanismo di aggancio di una parte con l’altra, né di tipo tradizionale né come quelli visti su smartband e affini.

Le uniche incognite restano il prezzo e la disponibilità: Huawei ha affermato che lo smartwatch sarà disponibile indicativamente a partire da Giugno, ma non ha menzionato un periodo preciso né tantomeno un prezzo. Questo è un peccato, perché altri produttori potrebbero presentare altri dispositivi simili o migliori e renderli disponibili prima – un po’ come fece LG quando si attendeva il Motorola Moto 360.