Continua ad evolversi molto velocemente la vicenda legata all’ordine esecutivo con cui l’amministrazione Trump ha impedito alle compagnie americane di avere rapporti commerciali con Huawei. Dal canto suo la compagnia cinese procede per la sua strada e si fa sentire ufficialmente per voce dei propri legali.

SD Association, Bluetooth SIG, WiFi Alliance e JEDEC.

Dopo che la scorsa settimana la SD Association aveva rimosso Huawei dalla lista dei propri membri, impedendo di fatto l’uso delle schede SD e microSD sui prodotti del colosso cinese. Ora l’associazione è tornata sui propri passi, inserendo nuovamente Huawei nella lista, senza però rilasciare alcuna comunicazione ufficiale in merito.

Lo stesso vale anche per la Bluetooth SIG, la JEDEC (USB) e per la WiFi Alliance, che dopo aver tolto i riferimenti a Huawei hanno provveduto a reinserire la compagnia cinese tra i propri membri. Scongiurate dunque le difficoltà che sarebbero nate dall’impossibilità di utilizzare queste fondamentali tecnologie negli smartphone Huawei.

Nuovi chipset Kirin

Nonostante siano stati interrotti i rapporti con ARM, società che sviluppa il design della tecnologia alla base di tutti i chipset per smartphone, Huawei si appresta a presentare un nuovo prodotto realizzato da HiSilicon. Mancano le conferme su quale sarà il protagonista dell’annuncio, che arriverà domani, ma ci sono un paio di indiziati.

La compagnia cinese potrebbe presentare il nuovo chipset di fascia media HiSilicon Kirin 720, con processo produttivo a 10 nanometri, diretta evoluzione del Kirin 710 che equipaggia numerosi dispositivi Huawei/HONOR. Potrebbe essere inserita una NPU (Neural Processing Unit) per migliorare le funzioni di intelligenza artificiale e machine learning, soluzione già presente nei prodotti premium.

Potrebbe invece essere HiSilicon Kirin 985 la novità in arrivo, una soluzione destinata a proseguire lo sviluppo della tecnologia a 7 nanometri. Il chipset dovrebbe essere utilizzato per la realizzazione della linea Mate 20, in arrivo per l’autunno e potrebbe introdurre qualche novità, trattandosi del prodotto di punta di Huawei.

Huawei avvia un’azione legale contro il governo USA

Dopo aver valutato attentamente la situazione Huawei ha rilasciato questa mattina, per voce del proprio Chief Legal Officier Song Liuping, una dichiarazione ufficiale sulla vicenda. Il colosso delle telecomunicazioni conferma di aver avviato, lo scorso 6 marzo, un’azione legale contro il governo USA in relazione alla Sezione 899 del 2019 National Defense Authorization Act, che di fatto estromette Huawei dalle compagnie che posso installare apparecchiature per le telecomunicazioni negli USA.

Secondo quanto afferma Song, si tratta di un giudizio sommario, un “processo per legge” vietato dalla stessa Costituzione degli Stati Uniti d’America. Il legale riassume brevemente la situazione:

Come sapete, i politici negli Stati Uniti stanno utilizzando la forza di una intera nazione per prevalere su una compagnia privata. Stanno utilizzando tutti gli strumenti in loro possesso, inclusi i canali legislativi, amministrativi e diplomatici. Vogliono estrometterci dall’attività. 

Non è normale, non si è mai visto nella storia. Il fatto è che il Governo USA non ha fornito alcuna prova che Huawei sia un rischio per la sicurezza. Nessuna pistola, niente fumo. Solo speculazioni. E il Congresso ha trasformato la Sezione 899 del 2019 NDAA in legge, presumendo la colpevolezza, non l’innocenza.

Huawei ha dunque avviato un’azione legale chiedendo alla corte degli Stati Uniti di dichiarare incostituzionali alcune parti della Sezione 899. Song prosegue affermando che la decisione del Governo USA colpisce oltre tre miliardi di consumatori in oltre 170 Paesi, mettendo a rischio oltre 1.200 compagnie americane e decine di migliaia di posti di lavoro negli USA.

… Crediamo che i politici americani stiano utilizzando la cyber sicurezza come scusa per ottenere un sostegno pubblico per azioni che sono state pensate per raggiungere altri scopi. Queste azioni non fanno niente per rendere più sicure le reti. Portano un falso senso di sicurezza, e distraggono l’attenzione dalle sfide reali che stiamo affrontando.

La prima udienza per la causa avviata da Huawei è fissata per 19 settembre, ma è probabile che prima di tale data la situazione subisca ulteriori evoluzioni.