Anche se qualcuno si fida ancora dei benchmark per valutare la bontà di uno smartphone, diventa sempre più difficile potersi fidare di un sistema di valutazione che viene sistematicamente sfruttato in maniera “furba” dai produttori di telefonia mobile.

L’ultimo, ma solo in ordine di tempo, è Huawei che per voce del presidente della divisione software Wang Chenglu, che ammette candidamente di aver barato per ottenere risultati migliori nell’esecuzione dei benchmark, che si tratti di AnTuTu, Geekbench e altri.

Lo fanno tutti, perché non dovremmo farlo anche noi?

È questa la candida risposta di Chenglu, relativa sia ai risultati ottenuti dagli smartphone Huawei che da quello Honor. Il trucco è decisamente semplice, visto che viene disattivato ogni sistema di throttling della CPU non appena viene rilevato un software di benchmark.

Il trucchetto è stato ripetuto anche con Honor Play, che secondo AnandTech ottiene risultati decisamente superiori attivando il rilevamento dei software di benchmark, con un consumo decisamente superiore alla condizione in cui il rilevamento è disattivato.

Come sempre quindi i risultati ottenuti nei benchmark vanno presi con le pinze non dovrebbero essere presi seriamente in considerazione come fattore discriminante per l’acquisto degli smartphone. Vale la pena segnalare che 3DMark ha rimosso dalle proprie classifiche quattro modelli Huawei-Honor, impedendo loro di utilizzare la piattaforma. Si tratta di Huawei P20, Huawei P20 Pro, Huawei Nova 3 e Honor Play.

A questo punto è meglio aspettare le nostre recensioni, e scoprire quello che sono realmente in grado di fare i nuovi smartphone nei test di tutti i giorni.

[Aggiornamento]

Di seguito riportiamo la dichiarazione ufficiale di Huawei in merito alla vicenda:

Huawei ha sempre dato la priorità all’esperienza utente piuttosto che inseguire i punteggi dei benchmark, soprattutto in virtù del fatto che non c’è una correlazione diretta tra i benchmark e l’esperienza. Gli smartphone Huawei utilizzano tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, per ottimizzare le prestazioni dell’hardware, incluse CPU, GPU e NPU.

Quanto l’utente lancia un’app fotografica o utilizza un gioco graficamente impegnativo, il software Huawei crea un’esperienza stabile e fluida liberando tutta la potenza a disposizione, gestendo nel contempo la temperatura e l’efficienza energetica. Per quelle applicazioni che non richiedono particolari prestazioni, come la navigazione web, viene erogata la potenza adeguata.

Nello scenario dei benchmark, quando Huawei riconosce un’applicazione di benchmark, attiva la modalità ad alte prestazioni e fornisce le prestazioni ottimali. Huawei sta pianificando il rilascio di una ‘Performance Mode’ attivabile dagli utenti, per spremere tutta la potenza a disposizione dello smartphone.

Huawei, come leader del mercato, intende lavorare con alcuni partner per trovare nuovo standard nei benchmark in grado di valutare in maniera più accurata l’esperienza utente.”