Google ci ha abituati alla “Lettera dei Fondatori” negli ultimi tempi, un appuntamento annuale con gli azionisti e tutti gli appassionati di tecnologia in cui Larry Page e Sergey Brin riassumevano i risultati dell’anno appena trascorso e tracciavano il percorso dell’azienda in numerosissimi aspetti.

Quest’anno il testimone è passato a Sundar Pichai, attuale CEO di Google, che ha illustrato gli obiettivi da raggiungere nel prossimo futuro.

Il primo argomento trattato è stata la missione originaria dell’azienda, ossia “ricerca e assistenza”. Nella lettera vengono ribaditi alcuni concetti chiave come “rendere le informazioni e le conoscenze disponibili per tutti” attraverso metodi sempre nuovi ed in cui si sta facendo un grandissimo lavoro per fornire informazioni in un baleno attraverso schede di ricerca pertinenti e, negli ultimi anni, Google Now.

Tutto questo è solo l’inizio. C’è ancora molto lavoro da fare per rendere la ricerca ed i nostri servizi più utili durante la giornata. Puntiamo ad assistere gli utenti con informazioni e aiuti utili al momento giusto e nel modo giusto e ciò vogliamo farlo in ogni ambito nel rispetto della privacy e della protezione dei dati.

Un tema molto caldo su cui il CEO non vuole assolutamente sorvolare è l’intelligenza artificiale che, perlomeno negli ultimi tempi, si sta evolvendo e sta cambiando veramente le carte in tavola: basti pensare alla recente sfida tra DeepMind e un umano in Go.

Nella lettera si è anche parlato di importantissimi obiettivi come il raggiungimento di un miliardo di utenti attivi al mese su YouTube che li ha spinti a “fornire più scelta ai fan grazie alla creazione di applicazioni specializzate come YouTube Kids, Gaming, il servizio di abbonamento YouTube Red ed il nuovo arrivato YouTube Music.

Sundar Pichai è reduce da una lunga esperienza come CEO di Android e nel suo resoconto non si poteva non parlare della punta di diamante dell’azienda. Il sistema operativo ha raggiunto un miliardo di dispositivi e le nuove piattaforme come Android Auto, Wear e realtà virutale puntano a creare un sistema di assistenza intelligente non più basato sul “dispositivo fisico” ma sull’intelligenza artificiale.

Quello che attrae gli azionisti, tuttavia, è la politica di advertising adottata da Google: essa non è propriamente nel momento migliore dell’anno ed è arrivata a perdere quasi 100$ per azione. Il CEO ha ribadito la politica fondante della monetizzazione attraverso pubblicità secondo la quale il loro obiettivo è fornire gratuitamente dei servizi, indipendentemente dal dispositivo o dalla connessione disponibile.

Chiudendo la lettera ha affermato:

La tecnologia si materializza nei prodotti che costruiamo. Quelli non sono gli obiettivi finali. Essa è una forza democratica che conferisce potere a tutte le persone attraverso l’informazione. Google è una società che tratta di informazione. Lo era alla sua fondazione e lo è oggi. Ed è ciò che le persone fanno con queste informazioni che mi meraviglia e mi ispira ogni giorno.

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