Google sta pagando sempre di più per includere il suo motore di ricerca e i suoi servizi negli smartphone Android e in quelli iOS. Pensate che solo nel 2017 Google ha pagato 7,2 miliardi di dollari ai produttori per i cosiddetti “costi di acquisizione del traffico”.

Le cifre sono in costante aumento: basti pensare che solo 5 anni fa, come potete vedere dal grafico qui in basso, il totale di quanto pagato corrispondeva al 7% dei ricavi dei siti web Google, mentre nel 2017 è arrivato all’11%.

Apple ha sostituito Bing con il motore di ricerca di Google in molte parti del suo nuovo iOS 11, e nonostante non ci siano dati precisi sulla ripartizione del suddetto denaro, gli analisti sono convinti che una grossa fetta di qui 7,2 miliardi vada proprio alla casa di Cupertino (3/4 miliardi).

Il rischio per Big G è che nuove norme di regolamentazione da parte dell’Unione Europea possano portare a esborsi ancora più alti; per invertire la rotta l’azienda di Mountain View può e cerca di puntare sempre di più sul proprio hardware, come i recenti Google Pixel 2 e Pixel 2 XL: più traffico sui propri dispositivi corrisponderebbe a meno traffico su quelli degli altri produttori, e quindi meno soldi da pagare (specialmente se riuscisse a “rubare” utenti a Apple).