Uno degli interrogativi più ricorrenti al momento del lancio dei Pixel, gli arcinoti Googlefonini, era il seguente: come mai BigG non ha dotato i propri smartphone di una certificazione completa di impermeabilità? Nessuno finora è stato in grado di dare una risposta convincente, ma oggi veniamo a conoscenza di una congettura di Kelsey McClellan, un collega di Wired, che dovrebbe essere fondata visto che si basa sulle rivelazioni di alcuni rappresentanti di Google.

Secondo queste fonti, il colosso di Mountain View avrebbe evitato di inserire una certificazione IP67 o IP68 (come hanno i principali rivali, ovvero Galaxy S7 e Iphone 7) in favore della più blanda IP53 (solo resistenza a polvere e spruzzi d’acqua) a causa della mancanza di tempo.

Tutto ciò sarebbe dovuto alla strategia di mercato di Google, che prima dei Pixel, alla fine del 2015, si sarebbe imbarcata in un progetto di smartphone da costruire in proprio, poi abortito. Questo avrebbe portato ad un tempo di sviluppo dei Pixel di soli nove mesi, chiaramente insufficiente per garantire una corretta ingegnerizzazione dei componenti interni in funzione dell’impermeabilità (a meno di miracoli o quasi).

Risultato: niente possibilità di fare la doccia telefonando nè di cercare Pokemon sul fondo della piscina. Speriamo che con gli smartphone del 2017 Google faccia di meglio.