Google ha annunciato che seguirà la scelta già fatta da Apple di ridurre la somma di denaro richiesta agli sviluppatori per gli abbonamenti attivati dagli utenti attraverso il Play Store.

Nel giugno del 2016, infatti, il colosso di Cupertino ha deciso di cambiare politica per il suo App Store e incoraggiare gli sviluppatori a vendere abbonamenti attraverso il sistema degli acquisti in-app, riducendo la propria quota di ricavi dal 30% al 15%.

Ebbene, pare che Google abbia deciso di fare qualcosa di molto simile e, a partire da gennaio 2018, uno sviluppatore Android che vende un servizio di sottoscrizione potrà beneficiare del taglio della quota da versare a Google a condizione che il cliente in questione abbia sottoscritto l’abbonamento per più di un anno.

In sostanza, il colosso di Mountain View sta cercando di restare competitivo con Apple e, offrendo una riduzione delle sue tasse, tenta di evitare che i vari servizi di sottoscrizione (come Spotify, per esempio) siano invogliati a cercare soluzioni per aggirare il Play Store.