Ancora una volta Google si trova a dover affrontare accuse di concorrenza sleale. Se negli ultimi mesi il principale accusatore è stata la Commissione Europea, questa volta è Yelp, società californiana proprietaria dell’omonimo servizio di recensioni di locali pubblici simile a TripAdvisor, a rivolgere pesanti accuse al colosso di Mountain View.

Secondo uno studio condotto da Tim Wu, ideatore del concetto di Net Neutrality, e Michael Luca della Harvard Business School in collaborazione con Yelp,Google altererebbe sistematicamente i risultati delle ricerche favorendo smaccatamente il proprio social network Google+.

Va sottolineato che Yelp ha finanziato lo studio e che in passato è già stata al centro di alcune polemiche per false recensioni negative che avrebbero portato a maggiori introiti. Secondo Yelp la manovra di Google andrebbe a penalizzare gli utenti che si troverebbero di fronte ad un servizio di bassa qualità.

Eric Schimdt si difende affermando che Google sta continuamente migliorando i propri prodotti e che i risultati delle ricerche sono sempre più accurati. L’accusa sostiene invece che in alcune aree i competitor siano sistematicamente tagliati fuori, in particolare nelle ricerche basate sul territorio dove i risultati di Google non sono sempre i migliori. Togliendo i risultati consigliati da Google gli utenti tendono a visitare molti più siti, sottolineando la scarsa validità dei risultati proposti da Google.

Via