Non è la prima volta che Google investe tempo e denaro nello sviluppo di servizi ed applicazioni che non troveranno mai riscontro nel mondo reale. L’ultimo caso riguarda Google Here, un servizio che avrebbe dovuto vedere la luce nel corso del 2015 ma che è stato chiuso da Larry Page a causa di problemi legati alla privacy e alle richieste esplicite dei commercianti.

Google Here avrebbe portato la comodità di Google Maps all’interno delle realtà commerciali, permettendo ai clienti di ottenere indicazioni  precise e ai commercianti di sapere l’esatta posizione dei clienti all’interno degli spazi commerciali, in modo da poterli raggiungere con pubblicità mirate. Google ha provato a sondare il terreno, ricevendo risposte positive da alcuni partner come Starbucks, ma sollevando molte perplessità in altri, che vedono in Google Here un sistema troppo invasivo.

Alcuni commercianti avevano pensato a sistemi per fidelizzare i clienti, come sconti immediati e offerte speciali ma dovranno trovare una valida alternativa visto che, come è già successo per altri servizi, Google Here non vedrà la luce. Google teme infatti che gli utenti possano abbandonare Google Maps, utilizzato per conoscere la posizione ed inviare gli annunci pubblicitari.

Nel mese di Luglio Google aveva presentato anche Eddystone, una piattaforma dedicata alle attività che fanno uso di beacon, piccoli dispositivi che mandano messaggi pubblicitari agli utenti che si trovano nel raggio di pochi metri.

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