Solo pochi mesi fa Google ha annunciato una grande riorganizzazione societaria, che ha portato BigG ad essere solo un tassello dell’enorme Alphabet. La notizia è riuscita a sorprendere un po’ tutti, tra cui anche Erick Schmidt: si trovava infatti in vacanza l’ormai ex presidente esecutivo di Google quando gli è giunta la notizia di essere diventato il presidente di Alphabet.

Lo stesso Schmidt ha confermato come Alphabet sia ancora una realtà in bilico, con ancora non ben chiaro cosa effettivamente sarà la compagnia. Tramite Alphabet ogni azienda – che prima si rifaceva a Google – viene identificata da una lettera dell’alfabeto (ad esempio, la G spetta Google, mentre la L a Life Sciences); questa scelta presenta però un problema: le lettere dell’alfabeto sono solo 26, mentre le realtà collegate a Google sono molte di più. 

A risolvere il problema ci pensa lo stesso Schmidt, proponendo la possibilità di utilizzare numeri trascendenti come il pi greco; in più ha confermato l’ormai imminente arrivo di nuove società all’interno di Alphabet, ragion per cui la necessità di utilizzo di tali numeri potrebbe manifestarsi a breve. Schmidt non ha precisato quali siano queste società, anche se ha elogiato l’innovazione delle auto a guida automatica.

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