Ha fatto la sua comparsa in pubblico soltanto da una giornata ma ormai sembra che sul web non si parli d’altro: il nuovissimo tablet di Google, il Pixel C, è stato infatti protagonista nelle ultime ore di molteplici articoli e recensioni estere, ricevendo in alcune di queste dei giudizi non completamente positivi. Il nuovo tablet realizzato dal colosso di Mountain View non è stato infatti apprezzato da tutti ed anzi, si è mostrato tanto lodato ed apprezzato sul lato hardware ed estetico, quanto criticato e rimproverato dal punto di vista del software.

Le componenti hardware hanno garantito al Pixel C una scheda tecnica decisamente ottima, a partire da un processore SoC Tegra X1 sino ad una batteria capace di reggere un’intera giornata di utilizzo. Il problema del tablet di Google, a quanto pare, sarebbe essenzialmente uno soltanto: Android Marshmallow. La nuovissima versione del robottino verde è stata infatti capace di mostrarsi reattiva e funzionale sino ad ora sugli smartphone ma, a bordo di un tablet, le cose cambiano.

Durante la giornata di oggi, il team di Pixel C ha quindi deciso di creare un post su Reddit organizzando un “Ask Me Anything” durato un’intera ora, in modo da poter rispondere nel modo più esaustivo possibile alle molteplici domande provenienti dagli utenti. Gli argomenti trattati dalla squadra di Google sono stati svariati e, qui di seguito, vi riportiamo quel che di più interessante è emerso nel corso di questo “colloquio”.

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Prima di tutto andiamo a rivelare una piccola curiosità, ossia il nome. La C di Pixel C a quanto pare starebbe per “convertible” – ossia, abbastanza intuitivamente, per “convertibile” – ed effettivamente calza a pennello per un dispositivo con queste particolari fattezze. Il tablet 2-in-uno di Google è infatti dotato di una tastiera fisica attacca-stacca, particolarmente adatta all’editing dei documenti e alla scrittura veloce.

Passiamo poi al multiwindow, interessantissima funzione – soprattutto su un display di queste dimensioni (10,2 pollici) – che purtroppo non è ancora stata presentata al pubblico in modo adeguato. La squadra tuttavia afferma di aver speso molto del proprio tempo lavorando ad una serie di diversi miglioramenti per Android e, uno tra questi, è proprio il multiwindow. Altre informazioni in proposito verranno rilasciate “presto” dal team di sviluppo.

Nel corso del dibattito è stato nominato anche Android N ma, anche in questo caso, le informazioni rilasciate sono state dosate con il contagocce. Andrew Bowers ha rivelato che il team è al lavoro ad “un sacco di cose” per la realizzazione di N, come ad esempio lo Split Screen, ma per ora non ci è stato concesso sapere nulla di più.

Un’altra parentesi interessante è stata quella relativa agli aggiornamenti. Sotto questo aspetto Google ha da sempre abituato bene i suoi utenti con i propri Nexus e, fortunatamente, sembra voler continuare a garantire la stessa costanza anche con Pixel C, promettendo aggiornamenti mensili in linea con le ultime patch relative alla sicurezza.

Una cosa che agli utenti non è piaciuta è stata invece la mancanza di alcune funzioni utili, come il doppio-tap per il risveglio ed il supporto alla hot word “OK Google”. Kevin Tom, Product Manager di Pixel C, ha giustificato l’assenza del double-tap-to-wake a causa di un eccessivo consumo di batteria, spiegando inoltre come la feature non sia del tutto necessaria, in quanto lo schermo del tablet viene attivato automaticamente alla sua apertura (ovviamente quando la tastiera fisica è collegata). È invece previsto un futuro supporto alla hot word “OK Google” sempre attiva, la quale verrà resa disponibile in seguito ad uno dei prossimi aggiornamenti.

Le promesse di Google tuttavia non finisco qui e, insieme agli aggiornamenti di sistema, il team garantisce un costante impegno anche sul fronte delle applicazioni ottimizzate per i tablet. Come già accennato, queste sono infatti piuttosto scarne al momento, ed utilizzando un prodotto come il Pixel C questa mancanza si fa sentire. La squadra afferma di essere in continua collaborazione con gli sviluppatori, in modo da poter ovviare anche a questo problema.

Per concludere, viene confermato che il codice del firmware è presente nell’AOSP e può essere usato per la realizzazione di ROM, installabili in quanto il bootloader può essere sbloccato, e che in arrivo c’è il supporto a DisplayPort tramite la porta USB Type-C. Insomma, un inizio di certo non “con il botto” per Pixel C, ma Google sembra già pronta per rimboccarsi le maniche e rimettersi al lavoro.

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