Le strade italiane sono lo specchio della nostra economia: piene di buchi che qualcuno prova a rattoppare con scarso successo. La soluzione più utilizzata è qualche badilata di asfalto che il più delle volte peggiora la situazione ma in alcuni casi le buche stradali restano aperte a tempo indeterminato, creando continui pericoli alla circolazione e causando, purtroppo, incidenti a volte mortali.

Nel tentativo di contribuire ad una soluzione del problema Google ha appena brevettato un nuovo sistema di rilevamento delle buche stradali basato sulla raccolta dei dati rilevati quando siamo alla guida. Si tratta di un progetto crowd-sourcing, nel quale i dati sono raccolti dagli utenti stessi, senza che Gogole debba impegnarsi in una operazione semplicemente inattuabile per un singolo soggetto.

Il brevetto per la rilevazione delle buche stradali è basato su un sistema GPS dotato di un sensore verticale da posizionare nel veicolo, in grado di rilevare le vibrazioni trasmesse dal manto stradale in modo da ottenere una mappa precisa della qualità delle strade. Il sistema invierà i dati ad alcuni server e riceverà le informazioni raccolte dagli altri guidatori, in modo da avere risultati più precisi.

Se nella guida di tutti i giorni sarebbe comodo un sistema che ci invita a rallentare in prossimità di buche stradali o ci suggerisce percorsi alternativi, la funzione sarà indispensabile nelle auto a guida autonoma che attualmente utilizzano una rappresentazione totalmente piatta delle strade in cui circolano.

Sarebbe alquanto spiacevole finire a 100 all’ora in una buca profonda qualche centimetro, con possibili conseguenze meccaniche al mezzo o pericolosi sbandamenti. Nell’attesa che le società di manutenzione trovino un metodo migliore per mantenere in perfetta efficienza le strade, la soluzione i Google sembra la migliore disponibile.

Via