Fino ad un paio di anni fa le applicazioni di Google erano molto più limitate delle versioni attuali, avevano difficoltà a riconoscere una voce in mezzo al traffico cittadino o riconoscere correttamente la razza di un cane in una libreria fotografica.

Grazie a TensorFlow, una “learning machine”, ovvero un sistema in grado di imparare e crescere quasi come un essere umano, le cose sono cambiate in maniera radicale. Il nuovo sistema è scalabile, adatto quindi per girare su un singolo smartphone o in un datacenter composto da alcune migliaia di elaboratori.

Con TensorFlow Google ha migliorato il riconoscimento vocale e quello delle immagini ed è in grado di creare reti neurali in grado di apprendere le informazioni cinque volte più velocemente rispetto alla generazione precedente. Per migliorare ulteriormente in proprio sistema, il colosso di Mountain View ha deciso di aprire il codice sorgente di Tensor Flow, rendendolo quindi Open Source ed accessibile a chiunque.

Lo scopo di Google non è esclusivamente filantropico visto che avrà un ritorno in termini di feedback e suggerimenti per migliorarlo. Attraverso un uso alternativo di TensorFlow, come ad esempio sistemi di elaborazione dati distribuita, sulla falsariga di sistemi come BOINC, Google spera di riuscire a rendere sempre migliore il proprio software, che attualmente non ha raggiunto le capacità cognitive di un bimbo di quattro anni e necessita quindi di ulteriori miglioramenti.

Se siete interessati al progetto potete trovare maggiori informazioni a questo indirizzo, dove potrete trovare tutorial, documentazione e tutte le risorse necessarie.

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